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Fnsi 06 Giu 2012

"La riforma dell'Ordine è un nostro obiettivo Il pericolo più grande è che nulla cambi davvero"

"La riforma dell'Ordine è un nostro obiettivo, non è invasione di campo, né ci appartiene la posizione per la quale se l'Ordine salta tutto sommato ci guadagniamo; noi non pensiamo di guadagnarci. Il pericolo più grande che vediamo è quello che tutto rimanga com'è". Lo ha sottolineato il presidente della Federazione nazionale della Stampa (Fnsi), Roberto Natale, intervenendo ai lavori del VI Congresso dell'Associazione della Stampa di Puglia, in corso a Castellaneta Marina (Ta).

"La riforma dell'Ordine è un nostro obiettivo, non è invasione di campo, né ci appartiene la posizione per la quale se l'Ordine salta tutto sommato ci guadagniamo; noi non pensiamo di guadagnarci. Il pericolo più grande che vediamo è quello che tutto rimanga com'è". Lo ha sottolineato il presidente della Federazione nazionale della Stampa (Fnsi), Roberto Natale, intervenendo ai lavori del VI Congresso dell'Associazione della Stampa di Puglia, in corso a Castellaneta Marina (Ta).

"La riforma radicale alla quale teniamo è quella che sull'accesso ripristini, com'era nel progetto dell'Ordine di 4 anni fa che poi si è perso per strada - ha precisato - un solo canale d'accesso. Le proposte che nei mesi scorsi l'Ordine ha portato al ministro Severino sono troppo simili alla situazione esistente, troppo simili a questa possibilità smisuratamente ampia e diversificata di arrivare al tesserino professionale". "Naturalmente, vanno chiarite due cose quando parliamo di percorso unico – ha precisato Natale - uno; che vanno fatti salvi i diritti di coloro che già oggi fanno attività giornalistica, non chiediamo la riforma calpestando colleghi che già oggi hanno maturato diritti. Secondo; la riforma dell'accesso di tipo universitario naturalmente non deve essere una selezione di tipo censitario, non deve prevedere costi di quel percorso di studi - ha concluso - per cui il giornalismo torni ad essere possibilità solo di chi ha una famiglia ricca dietro le spalle: questo non lo accetteremo mai. Con queste due specificazioni credo, però, che noi si debba far nostra la proposta e sfidare il Governo su questo". (TARANTO, 6 GIUGNO - AGI)

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