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Rai 29 Gen 2010

La Rai si propone di chiudere cinque sedi estere Natale, Presidente della Fnsi: "Un colpo durissimo al servizio pubblico e alla legittimazione dell'azienda"

Il Presidente Fnsi Roberto Natale: “Il proposito Rai di chiudere cinque sedi di corrispondenza estera e RaiMed, quasi cancellando ogni presenza stabile al di fuori dell’Europa e degli Stati Uniti, dice con assoluta chiarezza che a viale Mazzini c’è al momento solo una pallida idea dei compiti che dovrebbe svolgere il servizio pubblico.

Il Presidente Fnsi Roberto Natale: “Il proposito Rai di chiudere cinque sedi di corrispondenza estera e RaiMed, quasi cancellando ogni presenza stabile al di fuori dell’Europa e degli Stati Uniti, dice con assoluta chiarezza che a viale Mazzini c’è al momento solo una pallida idea dei compiti che dovrebbe svolgere il servizio pubblico.

 Incurante di tutti i richiami ad alzare lo sguardo verso il mondo, la Rai sceglie di rattrappirsi nel cortile di casa, azzerando un’altra delle poche differenze che ancora la distinguono dall’emittenza commerciale. Se confermata, la scelta sarebbe un colpo durissimo alla legittimazione pubblica della Rai. Tanto più grave se si pensa che la chiusura delle cinque sedi consentirà un risparmio pressoché equivalente alla spesa che sarà fatta per scritturare Ron Moss e Raz Degan per lo spettacolo del sabato sera Rai is ‘Beautiful’ ”.    

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La Rai si prepara a chiudere le sedi di corrispondenza di Beirut, Buenos Aires, Il
Cairo, Nairobi e Nuova Delhi: e' l'allarme lanciato da Ennio Remondino, fiduciario dei corrispondenti esteri di viale Mazzini, e raccolto dalla Federazione nazionale della stampa.
Il cda, che ieri ha approvato il budget di previsione 2010, ''ha accolto di fatto la proposta della direzione generale che, in assenza di un piano industriale mirato ad una severa correzione degli sprechi e delle prebende clientelari, sceglie di tagliare strutture produttive per 8 milioni di euro'', denuncia Remondino in una nota. ''Tra queste, oltre al canale Rai Med in italiano e arabo, e' stata proposta la chiusura di ben 5 delle attuali 15 sedi di
corrispondenza estera'', cioe' ''Beirut, Buenos Aires, Il Cairo, Nairobi e Nuova Delhi'', cancellando ''Africa, Sud America e continente indiano, il mondo arabo'' e dimezzando ''la presenza sul Mediterraneo''. Per Remondino, si tratta di ''una proposta giornalisticamente e politicamente dissennata''. ''Sette, ottocento mila euro l'anno, il costo di quelle cinque sedi, contro contratti milionari che vediamo quotidianamente riproporsi''. (ANSA)

@fnsisocial

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