“Vale pienamente anche per il mondo dell’editoria il richiamo odierno del Governatore Draghi alla necessità di stabilizzare i precari.
L’informazione italiana ha conosciuto in questi anni una autentica esplosione dello sfruttamento ai danni di giornaliste e giornalisti, con compensi indecorosamente bassi e una sfrenata fantasia da parte imprenditoriale nell’escogitare forme di rapporto che indebolissero le garanzie per i collaboratori. La Fnsi chiede che dalle parole di Draghi tragga le necessarie conseguenze la politica, per individuare tutele legislative ormai non rinviabili. Ma anche gli editori italiani non possono fingere più di non vedere: quando il Governatore ricorda che senza il giusto riconoscimento al lavoro dei precari “si indebolisce l’accumulazione di capitale umano specifico”, sta citando uno dei fattori di crisi qualitativa anche delle aziende giornalistiche. Se l’editoria italiana vuole ripartire, il superamento pur graduale del precariato è una delle vie da imboccare”.