Egregio Signor Ministro, il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (Inpgi) su sollecitazione del Suo Dicastero, che ha compiti di vigilanza sugli Enti previdenziali privatizzati, ha approvato sin dal giugno 2005 alcune linee di modifica del proprio Regolamento per adeguare nel tempo la spesa previdenziale sulla base delle previsioni attuariali.
Roma, 24 luglio 2006 On.le Cesare Damiano Ministro del Lavoro Egregio Signor Ministro, il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (Inpgi) su sollecitazione del Suo Dicastero, che ha compiti di vigilanza sugli Enti previdenziali privatizzati, ha approvato sin dal giugno 2005 alcune linee di modifica del proprio Regolamento per adeguare nel tempo la spesa previdenziale sulla base delle previsioni attuariali. Tale decisione è stata tempestivamente trasmessa ai soggetti titolari della contrattazione nazionale (Fieg e Fnsi) perché ne definissero gli accordi di competenza, così come prescrive la legge. A tutt’oggi, nonostante i ripetuti solleciti di questa Federazione, la Fieg continua a rifiutarsi di concordare con noi le modifiche regolamentari dell’Inpgi, sostenendo che le stesse debbano rientrare nell’ambito delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico, scaduto il 28 febbraio 2005, interrotte da oltre un anno per l’assoluta intransigenza degli stessi editori. In presenza del rifiuto di una parte, che ha reso impossibile definire un accordo, il Consiglio di Amministrazione dell’Inpgi, nell’aprile di quest’anno, ha proceduto, anche in assenza dell’intesa negoziale, ad approvare formalmente la delibera di modifica del Regolamento trasmettendola al Suo Dicastero per gli adempimenti conseguenti. Sino ad oggi, tuttavia, la delibera non è stata ancora ratificata. Poiché, come è noto ed evidente, la mancata tempestiva modifica delle prestazioni previdenziali rischia di alterare nel tempo l’equilibrio economico dell’Inpgi, con conseguente grave danno per i giornalisti iscritti, ci permettiamo di chiederLe, Onorevole Signor Ministro, un autorevole intervento al fine di pervenire in tempi rapidi e ormai improcrastinabili ad un chiarimento che consenta lo sblocco di una situazione assolutamente non più tollerabile. Le chiediamo, Signor Ministro, di valutare se la prescrizione dell’articolo 3 del D.Lgs. 30 giugno 1994 n.509, il quale dispone che “Per le forme di previdenza sostitutive dell’assicurazione generale obbligatoria le delibere sono adottate sulla base delle determinazioni definite dalla contrattazione collettiva nazionale”, consenta o meno al Ministero del Lavoro di procedere all’approvazione delle delibere consiliari dell’ Inpgi anche in assenza della formale intesa tra le parti negoziali. Qualora una corretta interpretazione della norma di legge dovesse escludere che l’accordo tra le parti debba ritenersi vincolante ai fine della ratifica di una delibera, La invitiamo, signor Ministro, a dare mandato agli uffici competenti del suo dicastero a procedere di conseguenza. Qualora, invece, si dovesse ritenere che l’accordo tra le parti sia requisito sostanziale, Le chiediamo, proprio alla luce dei rilievi mossi dal suo dicastero sulla necessità di adeguare tempestivamente i regime di prestazioni dell’Inpgi, di convocare le parti per favorire il raggiungimento di un’intesa che possa garantire le inderogabili modifiche regolamentari del nostro Istituto di Previdenza. Nella consapevolezza che Ella comprenderà le motivazioni dell’urgenza e restando a disposizione per ogni ulteriore necessario chiarimento, restiamo in attesa di un Suo riscontro e cogliamo l’occasione per inviarLe i saluti più cordiali. Paolo Serventi Longhi Roma, 26 luglio 2006 On.le Cesare Damiano Ministro del Lavoro Egregio Signor Ministro, faccio seguito alla nostra lettera del 24 luglio scorso, con la quale abbiamo richiesto un Suo autorevole intervento perché sia tempestivamente ratificata una delibera dell’Inpgi che modifica il regime delle prestazioni e sulla quale continuiamo a registrare un reiterato e pretestuoso rifiuto della Federazione degli Editori (Fieg), per porre alla Sua attenzione anche una ulteriore delibera dell’Inpgi, trasmessa il 27 giugno alla Direzione Generale per le Politiche Previdenziali e sulla quale con successiva lettera del 6 luglio abbiamo confermato alla stessa Direzione Generale il nostro parere favorevole. Si tratta di un provvedimento che introduce agevolazioni contributive in favore di quelle aziende editoriali che intendono assumere giornalisti iscritti nelle liste di disoccupazione o in Cigs. Come è di tutta evidenza, l’abbattimento contributivo, il cui onere è assunto integralmente dall’Inpgi, si traduce in un vantaggio per le aziende, oltre che ovviamente per i giornalisti in stato di disoccupazione. Il rifiuto della controparte editoriale a sottoscriverne il relativo accordo sindacale appare, perciò, ingiustificato e pretestuoso. Confidiamo, Signor Ministro, che anche su questo argomento il Suo intervento possa essere derimente e decisivo. Con cordialità. Paolo Serventi Longhi