“Lo ripetiamo ancora oggi dopo che altri annunci di querele e denunce sono arrivati al giornale Libero, e a 18 colleghi della testata, da parte dell’onorevole Bocchino e al quotidiano Il Fatto da parte del Presidente del Consiglio Berlusconi: nessuna campagna di informazione può giustificare da parte della politica, a nessun livello, il tentativo di intimidire la libera stampa considerandola alla stregua di propri nemici.
I giornali e i giornalisti fanno il loro mestiere e non possono essere buttati nell’agone della politica. Non si può, infatti, rispondere al diritto dovere dei colleghi di informare con ridicole accuse di ‘stalking di massa’ o minacce di intervento della magistratura ogni qualvolta l’informazione si occupa di personalità politiche. Ci pare che sia doveroso, a questo punto, fare tutti un passo indietro e ritrovare quell’equilibrio, tra istituzioni e ruoli professionali costituzionalmente riconosciuti, smarrito ormai da tempo”.