La Cassazione ha annullato con rinvio la condanna a 4 mesi per concorso in violazione di domicilio inflitta al giornalista Davide Falcioni dalla Corte d'Appello di Torino il 7 febbraio 2019. Il 24 agosto 2012 il cronista seguì alcuni No Tav che, durante una protesta nel capoluogo piemontese, fecero irruzione nella sede di un'azienda. Venne condannato nonostante avesse spiegato che stava seguendo l'evento per conto della testata Agoravox. I supremi giudici hanno ora stabilito che un nuovo processo dovrà valutare la sussistenza della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.
«Una sentenza che rende giustizia all'articolo 21 della Costituzione e al diritto di cronaca. Un giornalista che riporta quello che vede non può temere di essere accusato del reato che racconta: svolge solo il proprio dovere di informare i cittadini», osserva la Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Un caso – aggiunge la Fnsi – che riporta ancora una volta l'attenzione sul tema del carcere per i cronisti che, come più volte ribadito dalla Corte europea dei diritti umani, è una previsione eccessiva, in grado di trasformarsi in una bavaglio alla libertà di informazione. Attendiamo fiduciosi che anche la Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla questione grazie al lavoro dei legali del Sindacato dei giornalisti della Campania, confermi questa impostazione nella decisione ormai imminente sulla diffamazione a mezzo stampa.