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Osservatorio sui media 12 Apr 2010

La carta è ancora regina ma i lettori continuano a svanire - Da Lsdi.it

I contenuti dei quotidiani Usa vengono letti ancora per oltre il 95% su carta – Martin Lagenfeld, del Nieman Journalism Lab, aggiorna i dati che aveva diffuso un anno fa, scoprendo che complessivamente le proporzioni non sono cambiate ma che, anzi, tempo e attenzione dedicate ai giornali sono ancora scesi

I contenuti dei quotidiani Usa vengono letti ancora per oltre il 95% su carta – Martin Lagenfeld, del Nieman Journalism Lab, aggiorna i dati che aveva diffuso un anno fa, scoprendo che complessivamente le proporzioni non sono cambiate ma che, anzi, tempo e attenzione dedicate ai giornali sono ancora scesi

 

 – Mentre i quotidiani perdono lettori dal lato carta, questa audience che svanisce non li segue online; al massimo, l’ audience online dei contenuti dei giornali è statica – E questo, commenta Lagenfeld, significa che quei lettori che si spostano verso l’ online ricavano le informazioni per la maggior parte da siti diversi rispetto a quelli dei giornali – Tra l’ altro negli ultimi nove mesi i giornali hanno perduto, sia sul versante carta che su quello online, in termini di share: la percentuale delle pagine viste per i siti dei quotidiani è calato allo 0,63% e il tempo speso è sceso allo 0,50 per cento del totale del traffico web

http://www.lsdi.it/2010/04/11/giornali-ma-la-carta-e-ancora-regina/

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Ma l’ informazione non è mai stata un prodotto commercialmente redditizio

Robert G. Picard, un esperto di economia dei media, ricorda che “la maggior parte delle persone è stata, e rimane, piuttosto restia a pagare l’ informazione, per cui quest’ ultima “è stata sempre finanziata con dei ricavi che dipendevano dal valore che questa informazione aveva se utilizzata in altre attività”

http://www.lsdi.it/2010/04/10/l%e2%80%99-informazione-non-e-mai-stata-un-prodotto-commercialmente-redditizio/

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iPad, per la stampa la fine di una illusione

C’ è anche chi è perplesso di fronte al clima di “entusiasmo ditirambico” che sta accompagnando in tutto il mondo l’ arrivo dell’ iPad, e cerca di guardare le cose con un po’  di realismo. Narvic, per esempio, su Novovision, è convinto che si tratti di una sorta di “truffa”, o almeno di una illusione consolatoria. Soprattutto per gli editori della carta, a cui l’ iPad darebbe  “il grande vantaggio di tornare a  rifare dei siti web che somigliano esattamente a giornali e a riviste… Proprio come prima! Solo con un po’ di ‘movimento’  in più e con un velo di vernice moderna su un vecchio prodotto rifilato fraudolentemente come nuovo – Giocare tutto sull’ iPad significa per gli editori dei giornali ritirarsi dal web, è  la fine di una illusione: la scelta di far durare l’ agonia quando si è già convinti che non si potrà salvare il malato. E’ accettare di rientrare pietosamente nel proprio rifugio, aspettando che arrivi la morte

http://www.lsdi.it/2010/04/08/l%e2%80%99-ipad-per-la-stampa-la-fine-di-una-illusione/

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iPad, il pericolo della “regressione”

Su BuzzMachine Jeff Jarvis giudica la nuova creatura di Apple uno strumento “limitato” e pericoloso, perché non solo è privo di interattività ma soprattutto perché “cerca di convertici tutti di nuovo in audience” – Il rischio che possa spingere  “gli editori a sbagliare di nuovo concentrando le loro speranze sul passato invece di guardare al futuro”

http://www.lsdi.it/2010/04/10/ipad-il-pericolo-della-%e2%80%9cregressione%e2%80%9d/

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Twitter indirizza sui siti web dei giornali solo l’ 1% del loro traffico

Secondo alcuni dati raccolti da Malcolm Coles, un esperto britannico di media digitali, Twitter convoglia meno dell’ 1% del traffico diretto ai siti web dei principali giornali britannici, come Mail, Telegraph, e Guardian. E per Editorsweblog si tratta di dati analoghi a quelli raccolti sull’ altra costa dell’ Atlantico.

http://www.lsdi.it/2010/04/07/twitter-indirizza-sui-siti-web-dei-giornali-solo-l%e2%80%99-1-del-loro-traffico/

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Giornalismo e giornalismi

 

Il 52% dei blogger Usa si considerano giornalisti

Lo rileva una nuova ricerca, che ripropone i vecchi interrogativi sulla attendibilità dei blog – Il 92% dei blogger usa blog e social network come uniche o principali fonti di informazione – In particolare, il 64% dei blogger interpellati usano Twitter come strumento di ricerca per i loro post, contro il 17% dei giornalisti di quotidiani e il 19% di quelli dei magazine cartacei

http://www.lsdi.it/2010/04/07/il-52-dei-blogger-usa-si-considerano-giornalisti/

 

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La Tv e le tv

 

Il rapido declino della CNN, aggredita da destra e da sinistra dall’ informazione schierata

La CNN non è riuscita ad adattarsi alle tendenze di un giornalismo nettamente partigiano,  che FOX ha creato e MSNBC ha abbracciato – Questa l’ opinione che Mark Greenbaum, scrittore e avvocato a Washington, illustra su HuffingtonPost spiegando come Fox abbia non solo costruito una fedele e agguerrita audience di telespettatori conservatori, ma anche ridefinito come l’ informazione viene diffusa negli Usa – Che piaccia o no, secondo Geenbaum, Fox  ha trasformato la copertura delle notizie in un brutale sport da corpo a corpo – E, dall’altro fronte, MSNBC ha adottato lo stesso approccio, piazzandosi al secondo posto e costringendo la CNN a rivedere la sua strategia

http://www.lsdi.it/2010/04/09/il-rapido-declino-della-cnn-aggredita-da-destra-e-da-sinistra-dall%e2%80%99-informazione-schierata/

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La Rete

 

Grande giornalismo visuale

La Petabyte Age, i budget delle famiglie americane, Taxi a Manhattan: alcuni esempi di splendida infografica

http://www.lsdi.it/2010/04/07/grande-giornalismo-visuale/

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Media e potere

 

Iraq: in un video l’ uccisione “collaterale” di un fotoreporter

In un video coperto da segreto diffuso da WikiLeaks viene documentata l’ uccisione a Baghdad di 11 persone da parte di un elicottero Apache dell’ esercito Usa, fra cui un giovanissimo fotoreporter della Reuters e il suo assistente/autista  - L’ agenzia si era appellata al Freedom of Information Act per ottenere il materiale, ma senza successo

http://www.lsdi.it/2010/04/06/iraq-in-un-video-l-uccisione-collaterale-di-un-fotoreporter/

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La professione

 

Gli articoli del NYT sull’ 11 settembre il miglior servizio giornalistico del decennio 2000-2009 in Usa

Lo staff del New York Times che ha curato una sezione speciale del giornale sull’ 11 settembre è stata indicata al primo posto nella classifica dei 10 più importanti servizi giornalistici del decennio 2000-2009 negli Stati Uniti stilata dall’ Arthur L. Carter Journalism Institute della New York University. Dopo il NYT, al secondo posto è stato inserito Adrian Nicole LeBlanc per "Random Family: Love, Drugs, Trouble, and Coming of Age in the Bronx" (definito “un modello di giornalismo in profondità e di capacità narrativa straordinaria”) e al terzo posto si è piazzato Lawrence Wright, con il libro "The Looming Tower: Al-Qaeda and the Road to 9/11",già vincitore di un Premio Pulitzer.

http://www.lsdi.it/2010/04/07/gli-articoli-del-nyt-sull%e2%80%99-11-settembre-il-migliore-servizio-giornalistico-del-decennio-2000-2009-in-usa/

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La Finanza contro i ‘fuorilegge’ del fotogiornalismo?

Lo promette un delegato dell’ Ordine dei giornalisti per i fotoreporter - Nel mirino “fotografi abusivi” e agenzie fotografiche che non operano come testate giornalistiche –  Un apposito “osservatorio” effettuerà i controlli-  Solo propaganda elettorale?

http://www.lsdi.it/2010/04/11/la-finanza-contro-i-fuorilegge-del-fotogiornalismo/

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Link e segnalazioni (6-11/04)

 

- L’ Huffington Post annuncia il lancio di una versione Twitter
- La concertazione del Governo USA, intorno ad un tavolo con i blogger
- Neutralità della rete: la sentenza che limita i poteri della FCC potrebbe mettere a rischio le ambizioni Usa sulla banda larga
- Uno spot in tv per 100 dollari
- Tagli di personale al Guardian
- L’ Audience online cresciuta del 13% a febbraio (Audiweb)
- Il mercato pubblicitario mondiale crescerà del 2,2% nel 2010
- L’impero di Google in un video
- Associated Press: I giornalisti devono avere un giusto accesso ai campi di battaglia
- Il 77,8% degli americani su internet nel 2014
- La Columbia University crea una laurea in giornalismo informatico
- Delete: a Napoli si parla del diritto all’ oblio nell’ era digitale
- Il Tageszeitung alza il prezzo
- Manovre sui prezzi anche in altre testate tedesche

http://www.lsdi.it/2010/04/11/link-e-segnalazioni-6-1104/

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