Franco Siddi lo ha definito “un incontro interessante”. E i presupposti in effetti c’erano tutti: la tavola rotonda organizzata dal ClubMediaItalie a Strasburgo con il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie Carla Zuppetti, Giacomo Mazzone dell’Eurovisione, Luca Fratini, consigliere stampa dell’Ambasciata d’Italia, Marcelle Padovani de “Le Nouvel Observateur e la presenza di Claudio Micheloni del Pd, Domenico De Sossi per la Fusie e Salvatore Mancuso dell’associazione stampa italiana di Gran Bretagna aveva infatti l’importante compito di testare lo stato dell’arte della comunicazione e dell’editoria italiana in Europa. Un incontro che, per Siddi, ripropone all’attenzione della comunità il ruolo della stampa e dei giornali italiani quali rete di scambio con i sistemi dei paesi europei”.
Un incontro che si proponeva di fare il punto della situazione “sull’entità del giornalismo italiano e sulla sua relazione con un giornalismo capace di promuovere integrazione e sviluppo”. La stampa italiana, secondo Siddi, deve essere infatti in grado di “realizzare un sistema-Italia che preveda la partecipazione del giornalismo” per dettare “le regole del sistema informativo”. L’editoria italiana all’estero, pertanto, non va vista soltanto sotto l’aspetto industriale “ma anche sotto quello sociale”. Nel corso del suo interventi, il segretario della Fnsi si è soffermato anche sul contratto di lavoro, promettendo il massimo impegno per far sì che vengano assicurate determinate garanzie per i giornalisti italiani all’estero. Tra gli altri interventi, anche quello di Marcelle Padovani, che ha sottolineato tristemente la sempre più rapida diffusione della figura del ‘postcorrispondente’ (post come ‘postgiornalismo’ o ‘postdemocrazia’) precario, instabile, mal pagato, sottomesso al buon volere delle redazioni centrali, infinitamente malleabile e infinitamente dipendente dalla verità di Internet. Sarà ed è “ha spiegato la Padovani - lo strumento favorito dei luoghi comuni più triti. Il postcorrispondente è un lavoratore a catena. Il bersaglio ideale di tutte le pressioni ed oppressioni”. Per Giacomo Mazzone, infine “l’Europa è il solo continente al mondo dove la forma cooperativa è dominante in materia di informazione televisiva e radiofonica. Eurovisione è il più grande consorzio di scambio di notizie tv e radio al mondo: 40.000 servizi all’anno passano sulla sua rete come anche migliaia di ore di eventi in diretta. Ciò avviene perchè il bisogno di comunicazione e di informazione sul vecchio continente è molto più forte rispetto al resto del mondo dove si guarda più in direzione di Washington che verso altre parti”. Forte, all’interno di Eurovisione, la posizione italiana La Rai è un partner fondatore e forte di questo consorzio e il suo Direttore Generale siede oggi in seno al suo Consiglio Esecutivo. A seconda degli anni la Rai è il primo o il secondo fornitore di news nell’ambito di questo scambio”. (NoveColonne ATG) Strasburgo – “La costituzione di organismi associativi di giornalisti e di operatori dell’informazione italiana all’estero potrà fornire nuovo impulso alla collaborazione fra media nazionali ed esteri, anche per conseguire migliori opportunità di formazione e di riconoscimento professionali, attraverso il dialogo con le istituzioni di categoria nazionali e locali”. Lo ha detto Carla Zuppetti, direttore generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri, in occasione del meeting di Strasburgo organizzato da ClubMediaItalie per fare il punto della situazione sullo stato del giornalismo italiano in Europa e formulare “una proposta europea in grado di mettere alla prova e superare, ampliandoli, gli stretti confini nazionali”. In questo senso, ha spiegato la Zuppetti, “fondamentale nell’ambito della comunicazione è il ruolo svolto da quella istituzionale”. A tal proposito, il ministero degli Esteri ha messo a punto un piano di comunicazione che “per i prossimi mesi e per il prossimo anno, oltre ad una serie di importanti eventi internazionali (dalla Conferenza sul Caucaso al G8, per non dimenticare l’evento, a breve, della prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo e la Conferenza degli Ambasciatori) prevede anche il potenziamento di tutta quella parte di comunicazione-relazione destinata a migliorare i servizi ai cittadini ed alle imprese”. Il ministro Zuppetti ha sottolineato due aspetti della vicenda. “Da un lato, questa consapevolezza ha portato il ministero a proporre una più salda connessione tra attività diplomatica e comunicazione, utile anche a promuovere una migliore comunicazione interna che alimenta il sentimento di appartenenza (e perché no, anche una sana competizione). Questa sensibilizzazione alla comunicazione comporterà infatti anche programmi di formazione e di autoformazione valorizzando l’esperienza di risorse umane interne alla stessa carriera diplomatica”. Dall’altro lato “è sempre più avvertita l’importanza di promuovere una comunicazione capace di cogliere tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie; la comunicazione sarà quindi sempre più multimediale e molta parte di essa sarà destinata ad una vera e propria costruzione diretta, cioè direttamente prodotta, della propria immagine (in questo spirito si colloca anche l’obiettivo di un sito web rinnovato, con un’area privilegiata, dedicata, aperta alla consultazione degli operatori dei media)”. In conclusione, secondo la Zuppetti, “è possibile cercare di configurare un modello europeo alternativo alla comunicazione di oltreoceano oggi preponderante, a condizione di mettere a punto proposte qualitativamente più efficaci da ricercare proprio nello specifico plusvalore culturale che l’Europa possiede, che può e deve esprimere e valorizzare”. (NoveColonne ATG)