Le forze di sicurezza iraniane hanno arrestato una giornalista in seguito alla pubblicazione di un'intervista con il padre di Mahsa Amini, la cui morte, dopo essere stata arrestata perché non portava il velo in modo corretto, ha provocato proteste di massa in corso da oltre un mese in Iran.
Lo rende noto la ong, con sede in Norvegia, Hengaw secondo cui Nazila Maroufian, reporter del sito Ruydad 24, è stata arrestata domenica ed è stata trasferita nel carcere di Evin, la famigerata prigione dei dissidenti politici a Teheran dove si trovano anche altre due giornaliste che hanno scritto i primi articoli riguardo al caso della ragazza, Niloufar Hamedi del quotidiano Shargh e Elahe Mohammadi del giornale Ham Mihan.
La giornalista aveva pubblicato un articolo, intitolato «Padre di Mahsa Amini: "mentono"», in cui la famiglia della ragazza sosteneva che la figlia 22enne sarebbe morta per percosse alla testa ricevute in custodia e non a causa di complicazioni per una malattia di cui soffriva, come hanno invece sostenuto le autorità.
Maroufian ha dichiarato che l'uscita dell'intervista è stata ritardata a causa di pressioni e che dopo la pubblicazione dell'articolo lei e la sua famiglia hanno ricevuto minacce di morte.
Secondo i dati del Committee to Protect Journalists (Cpj), con sede a New York, sono 54 i giornalisti arrestati da quando sono esplose le proteste nel Paese e almeno 8 sarebbero stati rilasciati su cauzione. (Ansa-Afp)