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Vertenze 23 Nov 2010

Interrogazione della Lega Nord al ministro Sacconi sul rispetto delle procedure per lo stato di crisi al Messaggero, gruppo Caltagirone "L'editore non rispetta l'accordo sottoscritto tra le parti al Ministero del lavoro"

La Lega Nord ha presentato una interrogazione al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi in relazione alla procedura dello stato di crisi attivata dall'editore del Messaggero, che e' anche editore del Gazzettino e del Mattino.

La Lega Nord ha presentato una interrogazione al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi in relazione alla procedura dello stato di crisi attivata dall'editore del Messaggero, che e' anche editore del Gazzettino e del Mattino.

(ANSA) - ROMA, 23 NOV -  I senatori Piergiorgio Stiffoni, Massimo Garavaglia e Roberto Mura chiedono al ministro ''quali iniziative intenda assumere al fine di far rispettare l'accordo raggiunto e ratificato dal Ministero del Lavoro l'11 settembre 2009, in relazione alle unita' totali in esubero nel numero concordato di 38, tutte finalizzate al pensionamento o prepensionamento escludendo nella maniera piu' assoluta che vi possano essere casi, suscettibili di altre interpretazioni, in cui non sussistano tali condizioni''. L'interrogazione si e' resa necessaria in quanto ''l'editore, incurante di ogni accordo tra le parti, concluso l'esodo concordato e programmato delle 38 unita' giornalistiche, invece di chiudere lo 'stato di crisi', sulla base di una presunta ambiguita' contrattuale, va avanti - spiega una nota del Carroccio - e chiede la cassa integrazione per altri 2 giornalisti''. A Sacconi si chiede anche se non ritenga opportuno avviare un'indagine al fine di verificare l'effettiva situazione di stato di crisi dichiarata perche', secondo i senatori della Lega, ''l'intervento messo in atto dall'azienda sembra essere piu' un escamotage per scaricare i costi della ristrutturazione a carico delle casse dello Stato'' e se il ministro ''non accerti con piu' chiarezza e rigore i criteri e gli indicatori di misurazione dello 'stato di crisi' al fine di evitare che aiuti di Stato possano essere utilizzati in maniera pretestuosa e artificiosa a vantaggio esclusivo della proprieta' editoriale, a discapito della qualita' dell'informazione e quindi della collettivita' in generale''. (ANSA).  

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