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Osservatorio sui media 05 Mag 2008

Internet, le trasformazioni dello spazio mediatico e dell’informazione – lsdi.it

Patrick Champagne, sociologo francese e allievo di Pierre Bordieu, analizza in un ampio lavoro su Acrimed le trasformazioni che internet sta generando sul campo giornalistico

Patrick Champagne, sociologo francese e allievo di Pierre Bordieu, analizza in un ampio lavoro su Acrimed le trasformazioni che internet sta generando sul campo giornalistico

– I giornalisti professionisti non solo tendono a perdere il monopolio della distribuzione dell’ informazione, cioè il privilegio di decidere quello che deve essere pubblicato e messo quindi al centro della discussione nello spazio pubblico, ma perdono anche il loro potere di censura, spesso molto più efficace della censura che viene esercitata su di loro – Ma, per quanto riguarda i nuovi giornalismi, niente assicura che i progetti partecipativi e interattivi, quale che sia la sincerità (a volte incerta) dei loro autori, non verranno minati (se non lo sono già) e progressivamente assorbiti da logiche commerciali e obblighi di redditività: votati, di conseguenza, a sparire o a riciclarsi http://www.lsdi.it/2008/05/04/internet-le-trasformazioni-dello-spazio-mediatico-e-dell%e2%80%99-informazione/ ---------------- Media e potere Ma quante facce ha l’informazione? La recente approvazione da parte del Parlamento turco della riforma dell’ articolo del Codice penale sulla libertà di espressione mostra anche la natura schizoide dell’ informazione – L’ Unione europea e l’ Italia – Chi controlla i controllori? – I finanziatori di Reporters Sans Frontières e le sue campagne su Cuba e Venezuela http://www.lsdi.it/2008/05/04/ma-quante-facce-ha-l%e2%80%99informazione/ ---------------- Giornali Comincia il “bagno di sangue” al New York Times Una cinquantina di giornalisti iscritti ai sindacati hanno accettato le buonuscite o i pre-pensionamenti, assieme ad una ventina di “cani sciolti” che non fanno riferimento alle “Union” sindacali - Di conseguenza, la scure dei licenziamenti “puri” (chiamati diplomaticamente “tagli non volontari”)si abbatterà su una trentina di giornalisti - “Ci stiamo preparando al peggio”, dice una fonte anonima al Post, sottolineando che “c’è molta ansia” in redazione http://www.lsdi.it/2008/05/04/comincia-il-bagno-di-sangue-al-new-york-times/ --------- Un direttore ragazzino al Wall Street Journal? Gawker.com, un blog molto attento ai media, indica al vertice del giornale il giovanissimo Andrew Ross Sorkin (nella foto), un giornalista finanziario di 31 anni che lavora al New York Times, dove si occupa di fusioni e acquisizioni - L’ anticipazione sarebbe stata “rubata” a Paul Steiger, direttore del Wsj prima di Brauchli http://www.lsdi.it/2008/05/04/un-direttore-ragazzino-al-wall-street-journal/ -------- Free press: profitti e miopia (della stampa) Un articolo di Piet Bakker (nella foto) su Newspaperinnovation segnala il grande rilievo che la stampa ha dato a una sua valutazione sulla difficoltà di fare soldi anche per la free press - Ma allora, si chiede il docente olandese, considerato uno dei maggiori esperti mondiali di giornali gratuiti, che cosa si dovrebbe dire di Times, Evening Standard, Independent, New York Post, New York Sun, Washington Times, Le Monde, Le Figaro etc? - E poi, conclude, “per i giornali a pagamento che perdono soldi sembra quasi naturale che vengano erogati dei sussidi. Quando invece perdono soldi quelli gratuiti il fatto viene celebrato molto spesso come la morte auspicata di un nemico mortale” http://www.lsdi.it/2008/05/04/free-press-profitti-e-miopia-della-stampa/ ------- Dimezzati in 60 anni gli americani che comprano un quotidiano Sono 18 su 100 contro i 36 del 1946 - La diffusione, intorno ai 50 milioni di copie, ha raggiunto il livello più basso in 60 anni, mentre la popolazione è raddoppiata – Il calo è ancora più accentuato nei domenicali - I dati dell’ Audit Bureau of Circulation http://www.lsdi.it/2008/05/01/dimezzati-in-60-anni-gli-americani-che-comprano-un-quotidiano/ -------- Forte crescita dei giornali online Usa, mentre metà del calo nella diffusione della stampa sarebbe pilotata L’ audience dei siti web dei quotidiani è cresciuta in tre anni da 39 a 63 milioni al giorno, col raddoppio delle pagine viste – Per quanto riguarda la stampa scritta almeno il 50% dei tagli nella diffusione sarebbero voluti dal management per risparmiare sui costi eliminando la distribuzione in zone lontane e fuori mercato http://www.lsdi.it/2008/05/02/forte-crescita-dei-giornali-online-usa-mentre-meta-del-calo-nella-diffusione-della-stampa-sarebbe-pilotata/ ----------- Il numero di giornalisti in UK non diminuisce, ma si assottigliano le redazioni dei quotidiani Il presidente del Gruppo Guardian: “Se ci si riferisce al giornalismo in senso ampio non c’ è declino, i giornalisti si stanno spostando verso media diversi” - Ma, dicono i sindacati, le redazioni dei giornali si assottigliano e sono sempre di più “sotto pressione per produrre sempre maggiori contenuti per più piattaforme, più pagine… e alla fine succede che, nonostante gli sforzi, la qualità del giornalismo viene compromessa” http://www.lsdi.it/2008/04/30/il-numero-di-giornalisti-in-uk-non-diminuisce-globalmente-ma-si-assottigliano-le-redazioni-dei-quotidiani/ ------ La rete Partite di calcio “in diretta” con Twitter L’ esperimento è di un giornale locale britannico, l’ Evening Leader, che ha cominciato ad usare la piattaforma di microblogging per consentire ai suoi lettori di seguire, pressoché in diretta, gli incontri di calcio http://www.lsdi.it/2008/05/01/partite-di-calcio-%e2%80%9cin-diretta%e2%80%9d-con-twitter/ ---------- Servizio pubblico UK: l’Authority usa un blog per avviare un dibattito L’ Autorità per le Comunicazioni del Regno Unito (l’Ofcom) ha affidato anche a un blog l’ avvio di una discussione sul futuro assetto del servizio pubblico. Perché – si chiede Luca Conti sul suo sito, pandemia - non si ha il coraggio di fare una cosa analoga in Italia con la Rai?. http://www.lsdi.it/2008/04/30/servizio-pubblico-in-uk-l%e2%80%99-authority-usa-un-blog-per-avviare-un-dibattito/ --------- Niente città, niente notizie, lo dice anche la mappa Circola in questi giorni su alcuni siti online Usa – a proposito della abbondanza di notizie e di informazioni- una mappa-cartogramma che modella il paese a seconda della quantità di notizie che ciascuno Stato ha prodotto in un determinato arco di anni. E dimostra che, a parità di abitanti, il volume di notizie prodotto è molto superiore negli Stati con grandi centri urbani http://www.lsdi.it/2008/04/29/niente-citta-niente-notizie-lo-dice-anche-la-mappa/ ---------- Fotogiornalismo Fotogiornalismo: poche notizie, e non buone Aria di crisi a livello internazionale nelle medie agenzie e calma piatta in quelle grandi, rileva poterefotografico.com – In Italia notizie cattive con vendite globali in ribasso e una scarsissima effervescenza http://www.lsdi.it/2008/04/29/fotogiornalismo-poche-notizie-e-non-buone/

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