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Fnsi 27 Apr 2010

Intercettazioni, Roberto Natale: “I giornalisti mobilitati per una battaglia sacrosanta. La manifestazione del 28 aprile a Piazza Navona non sarà una semplice azione di testimonianza”

"La mobilitazione sulle intercettazioni non è una semplice azione di testimonianza, che si fa per riaffermare principi sacrosanti, ma una battaglia che può essere vinta: è non solo giusta, ma utile". È quanto sottolinea il presidente della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti, Roberto Natale sul sito di Articolo21. "È importante averlo chiaro, alla vigilia dell'iniziativa di Piazza Navona, dove ci ritroveremo alle ore 10 di mercoledì 28 aprile, in contemporanea con l'inizio del dibattito sul ddl Alfano nella Commissione Giustizia del Senato", ricorda.

"La mobilitazione sulle intercettazioni non è una semplice azione di testimonianza, che si fa per riaffermare principi sacrosanti, ma una battaglia che può essere vinta: è non solo giusta, ma utile". È quanto sottolinea il presidente della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti, Roberto Natale sul sito di Articolo21. "È importante averlo chiaro, alla vigilia dell'iniziativa di Piazza Navona, dove ci ritroveremo alle ore 10 di mercoledì 28 aprile, in contemporanea con l'inizio del dibattito sul ddl Alfano nella Commissione Giustizia del Senato", ricorda.

"Avevamo chiesto a gran voce modifiche al testo uscito dalla Camera, che aveva raccolto tante critiche, a partire da quelle del Presidente della Repubblica. La settimana scorsa le modifiche sono arrivate, attraverso gli emendamenti presentati dal relatore Centaro, ma vanno nella direzione di peggiorare ulteriormente il testo - osserva Natale - pene inasprite, restrizioni ancora maggiori al lavoro del cronista e dunque ulteriore secretazione dei fatti, un nuovo reato come la registrazione abusiva che avrebbe l'effetto di colpire anche una parte del giornalismo di indagine".
Per il presidente della Federazione nazionale della stampa, "nessuna legge potrà imporci di venir meno al diritto-dovere di dare notizie: forse nella maggioranza non hanno ancora ben calcolato l'effetto che avrà, se il ddl dovesse passare in forme tanto pericolose, la disobbedienza civile e professionale che si metterà in atto con l'appoggio delle rappresentanze del giornalismo italiano a tutti i colleghi e le colleghe che sceglieranno di continuare ad informare.
E poi - avverte - c'è l'Europa, che ci può aiutare e ci aiuterà in un senso molto concreto e rapid la Corte Europea di Strasburgo può essere attivata un minuto dopo l'approvazione della legge e non c'è nemmeno bisogno di attendere che un magistrato sollevi una questione di costituzionalità in un processo". (ADNKRONOS)

@fnsisocial

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