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Editoria 18 Giu 2008

Intercettazioni, il direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli: “Non si limiti la libertà d’informazione”

13 giugno - Il giro di vite sulle intercettazioni non rappresenti una limitazione al diritto ad una informazione libera e pluralista'': è l'auspicio del direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli che, in un'editoriale trasmesso oggi nel pomeriggio su Sky Tg24, ha espresso ''perplessità e preoccupazione'' sulle sanzioni a carico dei cronisti previste nel disegno di legge sulle intercettazioni.

13 giugno - Il giro di vite sulle intercettazioni non rappresenti una limitazione al diritto ad una informazione libera e pluralista'': è l'auspicio del direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli che, in un'editoriale trasmesso oggi nel pomeriggio su Sky Tg24, ha espresso ''perplessità e preoccupazione'' sulle sanzioni a carico dei cronisti previste nel disegno di legge sulle intercettazioni.

''La premessa con cui il governo ha approvato oggi il disegno di legge che limita le intercettazioni telefoniche ad alcuni gravi reati - ha detto Carelli nel suo editoriale - è che bisognava contrastare un sistema degenerato. È vero soprattutto quando la pubblicazione delle intercettazioni non si è limitata a rendere pubblica la notizia di reati, ma ha sconfinato nel voyeurismo del gossip più deleterio. È stato vero anche quando la pubblicazione di queste telefonate ha riguardato persone non indagate. Oggi prendiamo atto della decisione del governo di sanzionare ancora di più coloro che sono tenuti per legge (magistrati e pubblici ufficiali) al segreto sui contenuti delle intercettazioni. Anche se a dire il vero non ci ricordiamo di procedimenti o condanne nei confronti di magistrati e pubblici ufficiali per aver violato questo loro dovere''. Carelli ha espresso anche ''qualche perplessità e preoccupazione'' sulla decisione del governo ''di sanzionare così pesantemente (parliamo di pene fino ai tre anni di reclusione), quei giornalisti che, una volta entrati in possesso di una copia delle intercettazioni che rappresentano una notizia, decidono di pubblicarle. Il dovere di chi fa questo lavoro è quello di garantire con equilibrio e trasparenza una corretta informazione, e quindi una volta entrati in possesso di una notizia rilevante di pubblicarla per rispetto nei confronti del proprio telespettatore e nel rispetto delle norme che regolano questa professione. L'auspicio che esprimiamo è che un giro di vite sulle intercettazioni non rappresenti una limitazione al diritto ad una informazione libera e pluralista che ogni democrazia moderna deve invece costantemente promuovere e tutelare''. (ANSA)

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