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Ordine 08 Lug 2010

Intercettazioni, il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche aderisce alla giornata del silenzio per difendere il diritto essenziale di tutti i cittadini ad essere informati

''Quello di domani non sarà uno sciopero come gli altri. Non è una delle tante manifestazioni che caratterizzano la vita sociale e sindacale del nostro Paese. I giornalisti si fermano non per loro interessi corporativi, ma per difendere un diritto essenziale di tutti i cittadini, il diritto di essere informati''. Lo afferma, in un documento, il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche, in cui dichiara l'adesione alla 'Giornata del silenzio' contro il ddl intercettazioni.

''Quello di domani non sarà uno sciopero come gli altri. Non è una delle tante manifestazioni che caratterizzano la vita sociale e sindacale del nostro Paese. I giornalisti si fermano non per loro interessi corporativi, ma per difendere un diritto essenziale di tutti i cittadini, il diritto di essere informati''. Lo afferma, in un documento, il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche, in cui dichiara l'adesione alla 'Giornata del silenzio' contro il ddl intercettazioni.

''Il disegno di legge sulle intercettazioni, già approvato dal Senato e ora all'esame della Camera -si legge nella nota-, impedirà ai giornalisti di dare informazioni sulle inchieste giudiziarie e ai cittadini di conoscere la verità su fatti e vicende che riguardano la realtà quotidiana''. Il ddl ''penalizza e vanifica il diritto di cronaca. I giornali, compresi i nuovi media, non potranno piu' dare notizie delle inchieste giudiziarie, comprese quelle che riguardano la grande criminalità, fino all'udienza preliminare cioè per un periodo

che, in Italia, va dai 3 ai 6 anni e, in alcuni casi, arriva fino a 10''.

Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti delle Marche, quindi, aderisce con convinzione alla 'Giornata del silenzio' di domani ''nella speranza che tutti i cittadini capiscano cosa significherebbe un 'silenzio' imposto per legge. La democrazia vive di libertà e non di censure''. (ADNKRONOS)

 

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