«Sono convinto che il peggior giornalista biologico sia meglio della migliore intelligenza artificiale. Ma bisogna convincere gli editori a porre uno sbarramento, a contenere l'irruzione dell'IA nelle redazioni limitandone l'impiego a mansioni di sostengo al lavoro del giornalista. Occorre resistere all'invasione delle macchine nel campo dell'informazione». Così Mauro Crippa, direttore generale dell'Informazione e della Comunicazione Mediaset, intervenendo al corso di formazione dal titolo 'Intelligenza artificiale, giornalismo e democrazia: il futuro è oggi' che si è svolto nella sede della Fnsi, a Roma, martedì 10 dicembre 2024.
«Ci sono rischi di inquinamento del panorama dell'informazione, i rischi che vediamo nelle fake news e addirittura nell'intervento di elementi di disturbo in processi democratici come accaduto con le recenti elezioni in Romania. Oppure - ha osservato ancora Crippa - c'è anche un'incapacità di distinguere il vero dal falso, perché se siamo connessi a una rete che non ci dà garanzie è facile 'prendere dei granchi'. Per questo è importantissimo che il fattore umano professionale del giornalista sia tutelato, mantenuto e valorizzato proprio come garanzia di correttezza di informazione».
Organizzato in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti del Lazio, al seminario sono intervenuti Alberto Barachini, sottosegretario all'Informazione e all'Editoria, Guido D'Ubaldo, presidente dell'Odg regionale e Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.
«I codici di autodisciplina sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle redazioni sono importanti per i giornalisti, che così possono tutelare la loro professione e la professionalità nell'informazione, e per i cittadini che hanno il diritto di essere informati con correttezza, trasparenza e con la serietà di chi si assume la responsabilità di ciò che diffonde», ha rilevato fra l'altro il sottosegretario Barachini.
«La Commissione Ai per l'informazione istituita presso il Dipartimento editoria - ha sottolineato - sta continuando a lavorare per analizzare, dopo la prima relazione al premier, l'evolversi della situazione. Continuiamo a chiedere di varare codici etici sull'uso dell'IA a tutti i media». Dopo l'Ansa e il Sole24Ore, «che ha redatto un codice ispirandosi al lavoro della Commissione guidata da padre Benanti, è di oggi la notizia - ha annunciato l'esponente di governo - che anche l'Adnkronos in questo solco ha realizzato un codice di autodisciplina che contiene regole a tutela della professionalità dei giornalisti e della corretta informazione».
Aperto da D'Ubaldo, che si è soffermato sul valore della formazione per assicurare ai giornalisti gli strumenti necessari a svolgere al meglio il loro lavoro, il corso è stato chiuso dalla segretaria generale Alessandra Costante, che ha ribadito le posizioni del sindacato nel merito dell'impiego degli strumenti di intelligenza artificiale applicati al giornalismo.
«Agli editori - ha spiegato Costante - con i quali è aperto il confronto per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro abbiamo chiesto un protocollo di intesa che dica che il giornale lo fanno i giornalisti e la IA non può che essere un supporto. Alla politica chiediamo che si faccia carico di sostenere anche economicamente il giornalismo professionale come bene pubblico. Occorre che tutti gli attori in campo prendano consapevolezza del fatto che senza il lavoro di giornalisti formati, preparati e professionali viene messo a rischio il diritto dei cittadini ad essere informati e, quindi, la stessa tenuta democratica delle nostre istituzioni».