«Siamo di fronte ad una rivoluzione epocale, che potrà essere molto utile o molto dannosa». Così la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, intervenendo il 26 gennaio 2024, a Formia, al corso di formazione dal titolo 'Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana' organizzato da Ordine dei giornalisti del Lazio, Ucsi Lazio e Arcidiocesi di Gaeta.
«Parliamo – ha aggiunto – di una macchina che si allena all'interno del web e in questo quadro si inserisce la professione del giornalista. Le parole del Papa rappresentano un compendio perfetto di quello che deve fare un buon giornalista e che la tecnologia non può fare: andare, vedere, ascoltare, cercare sul campo le notizie. Ma anche chi fa desk, chi fa i titoli deve metterci creatività, 'intelligenza umana'».
C'è un uso consentito e un uso «non consentito dell'intelligenza artificiale a cui i giornalisti si devono ribellare. Come? La Fnsi ha chiesto che siano i giornalisti a governarla. Nel momento in cui entra in una redazione chiediamo che venga indicato se e come è stata impiegata. Mentre dalle redazioni deve essere rimossa l'IA generativa», ha proseguito Costante.
«Dobbiamo imparare – ha concluso – che la nostra non può essere una professione massificata. Chi lavora in un giornale ha la responsabilità di essere meglio informato dei lettori ai quali si rivolge, altrimenti l'intelligenza artificiale avrà vita facilissima. In ballo non c'è solo la professione giornalistica: ci sono l'informazione e, dunque, la tenuta democratica del Paese».