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Fnsi 21 Giu 2010

Inquietante furto con scasso negli uffici dei Cronisti

“Il furto con scasso nelle sedi del Sindacato Cronisti Romani, dell’Unione Nazionale Cronistie l’irruzione in uffici attigui della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti sono fatti di cronaca nera che richiedono massima attenzione, affinché sia diradata ogni ombra. L’entità del furto compiuto da ignoti è modesta e non poteva essere altrimenti poiché il Sindacato dei giornalisti e gli organismi di categoria non custodiscono soldi che non hanno ma svolgono attività associative di tipo professionale e solidaristico.

“Il furto con scasso nelle sedi del Sindacato Cronisti Romani, dell’Unione Nazionale Cronistie l’irruzione in uffici attigui della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti sono fatti di cronaca nera che richiedono massima attenzione, affinché sia diradata ogni ombra. L’entità del furto compiuto da ignoti è modesta e non poteva essere altrimenti poiché il Sindacato dei giornalisti e gli organismi di categoria non custodiscono soldi che non hanno ma svolgono attività associative di tipo professionale e solidaristico.

Le modalità dell’irruzione  e dello scasso in uffici molto centrali, in un palazzo che, per diverse ragioni, dovrebbe risultare ben “osservabile” suscitano inquietudine e fanno emergere interrogativi sulla sicurezza. Certamente di questi tempi, senza voler generare allarmismi particolari, anche  gli investigatori devono porsi qualche domanda in più. Cosa davvero si cercava nella sede dei giornalisti, posto che nei cassetti c’erano solo pochi spiccioli? Perché chi ha agito nottetempo ha lasciato l’idea di voler essenzialmente “rovistare”?

I giornalisti non sono mai un pericolo né una minaccia, ma una risorsa per la conoscenza, il sapere, e quindi per la convivenza democratica. I cronisti con la Fnsi sono in prima linea per difendere il diritto all’informazione che il Ddl intercettazioni vuole mutilare.

Se ci fossero avvelenatori di pozzi, che vanno facendosi sentire attraverso azioni anonime minacciose anche verso singoli colleghi (l’ultimo il caso Silvia Resta de La7), è il caso di far saper loro che l’iniziativa sociale e culturale per la libertà dell’informazione del Sindacato Cronisti, cui va il nostro pieno sostegno, e della Fnsi  non cambierà.

Se siamo davanti a ladri di polli lo diranno le indagini. Ma se c’è altro confidiamo che le indagini lo appurino con nettezza”.

@fnsisocial

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