Inpgi: rinviata l'elezione del Consiglio di amministrazione. La minoranza fa mancare il numero legale. La maggioranza protesta, ma invita al dialogo. Componenti d'opposizione: "Impedito blitz arrogante"
Dichiarazione delle componenti di maggioranza della Fnsi “Autonomia e Solidarietà” e “Giornalisti Uniti per un’infomazione libera”: "Le componenti di “Autonomia e Solidarietà” e “Giornalisti Uniti per un’informazione libera” esprimono rammarico per la mancata elezione del Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi da parte del Consiglio generale riunito oggi. L’Istituto di previdenza dei giornalisti non ha quindi ancora una guida stabile ed autorevole, a causa dell’atteggiamento ostruzionistico di 19 consiglieri che non hanno partecipato al voto facendo mancare il quorum di due terzi degli aventi diritto al voto previsto dallo Statuto per l’elezione del Cda. Alla votazione hanno infatti partecipato 38 consiglieri su 58, quindi una maggioranza larga che intende confermare e rafforzare la linea di onestà, rigore ed efficienza seguita dai precedenti Consigli di amministrazione. Le componenti di maggioranza ritengono sia ancora possibile un dialogo tra tutte le aree presenti nel Consiglio generale dell’Inpgi per ricercare una soluzione condivisa che eviti i rischi di un prolungato vuoto nella gestione dell’Istituto". ''La 'maggioranza' dell' Inpgi che fa capo al presidente uscente Gabriele Cescutti non e' riuscita ad eleggere il nuovo consiglio d'amministrazione'' e per questo i consiglieri generali di 'Inpgi.si cambia - Puntoeacapo, Quarto Potere, Stampa Democratica, Stampa Romana'- che, insieme al consigliere della Calabria, non hanno partecipato al voto facendo mancare il numero legale, parlano di ''arrogante blitz impedito''. ''Inpgi.sicambia - dicono - ha impedito l' arrogante blitz tentato dalla 'maggioranza' (che comprende Cescutti e il Segretario Fnsi Paolo Serventi Longhi) che aveva dichiarato di voler occupare 9 posti su 10 in consiglio d'amministrazione. L' istituto di previdenza dei giornalisti deve essere rinnovato e gestito tenendo conto della volonta' di oltre 2.300 colleghi che hanno votato per Inpgi.sicambia in Lazio-Molise, Lombardia e Campania: in queste regioni, dove opera piu' del 63% dei giornalisti italiani, la coalizione di Inpgi.sicambia ha ottenuto una netta vittoria. L' attuale statuto Inpgi - sottolineano - assegna solo il 50% dei consiglieri alle regioni dove lavora la maggioranza dei giornalisti: oggi abbiamo impedito che una maggioranza di palazzo si sostituisse alla vera maggioranza degli elettori, ma siamo disponibili a lavorare insieme per un' effettiva collaborazione. Percio' avevamo proposto, prima di uscire dall' aula, il rinvio del voto per il consiglio d' amministrazione e siamo aperti a un confronto serio nei prossimi giorni''. Dal canto suo il presidente dell'Ordine lombardo dei giornalisti, Franco Abruzzo, in un comunicato diffuso in serata sostiene che ''l'Inpgi ha bisogno di un presidente di garanzia e di una giunta unitaria e paritetica che in 30 giorni prepari un nuovo Statuto dell'Istituto rispettoso delle regole democratiche. La maggioranza oggi e' minoranza, mentre la minoranza e' maggioranza. La Costituzione e' stata violentata''. ''Dopo il varo del nuovo Statuto - prosegue Abruzzo - bisogna andare al voto per consegnare la gestione a una maggioranza che accetti questo programma minimo: a) aggancio delle pensioni agli aumenti contrattuali biennali; b) liberta' di cumulo per i pensionati; c) liberta' di iscrizione alla gestione separata per chi ha contratti di collaborazione regolati dalla cessione dei diritti oppure per chi guadagna fino a 5mila euro all'anno''. (ANSA).