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Inpgi 29 Mag 2014

Inpgi: bilancio consuntivo 2013, avanzo di 41 milioni

Un avanzo economico di oltre 41 milioni di euro nell'esercizio 2013, nonostante un aumento rilevante della spesa per ammortizzatori sociali e pensioni e una depressione complessiva del settore editoriale che si registra per il quinto anno consecutivo. Questo il dato che emerge dal Bilancio consuntivo dell'lnpgi gestione principale ratificato oggi all'unanimità dal Consiglio Generale e approvato nelle scorse settimane, sempre in maniera unanime, dal Consiglio di amministrazione.

Un avanzo economico di oltre 41 milioni di euro nell'esercizio 2013, nonostante un aumento rilevante della spesa per ammortizzatori sociali e pensioni e una depressione complessiva del settore editoriale che si registra per il quinto anno consecutivo. Questo il dato che emerge dal Bilancio consuntivo dell'lnpgi gestione principale ratificato oggi all'unanimità dal Consiglio Generale e approvato nelle scorse settimane, sempre in maniera unanime, dal Consiglio di amministrazione.

Particolarmente brillante il risultato del rendimento complessivo della gestione patrimoniale, che per il 2013 si attesta al 13,42% netto, il livello più alto dell'ultimo quadriennio. Traguardo che dimostra la bontà delle scelte adottate dall'Ente e ispirate alla diversificazione degli investimenti delle risorse finanziarie interne. Sul fronte degli investimenti mobiliari il 2013 ha premiato i mercati più avanzati sia sul versante azionario che su quello obbligazionario. Nel comparto immobiliare jnvece, si registra la scelta strategicamente più incisiva messa in campo dall'Istituto per fronteggiare il perdurare della crisi economica. È stato infatti costituito il Fondo immobiliare -Inpgi Giovanni Amendola in cui verrà progressivamente trasferito l'intero patrimonio immobiliare dell'lnpgi. I vantaggi di tale operazione sono una immediata rivalutazione del patrimonio dell'Ente che per il solo 2013 si traduce in una plusvalenza iscritta a bilancio per 92,97 milioni di euro, a cui si aggiungono elementi di efficienza fiscale legati all'lva ed alla mancata tassazione sulle plusvalenze non distribuite, che porteranno un risparmio per l'Ente superiore a 15 milioni di euro in sette anni. Nella Gestione separata il rendimento netto contabile dell'intero patrimonio ha raggiunto il considerevole risultato del 7,28%. Il perdurare della crisi del sistema dell'informazione ed in particolare delle aziende editoriali, ha avuto un effetto negativo sull'occupazione e di conseguenza sul monte contributivo. L'lnpgi ha infatti registrato una riduzione di ben 1.022 rapporti di lavoro rispetto all'anno precedente (-5,8%) e un calo di contribuzione Ivs pari a 22,8 milioni rispetto al 2012. L'Istituto, tuttavia, continua nella sua attività di welfare integrato con interventi a sostegno del reddito, mettendo in campo -per il solo anno 2013 -33,5 milioni di euro (+ 10,3 milioni rispetto al 2012) per gli iscritti privi di occupazione o che vedono significativamente ridotte le loro retribuzioni. "La speranza da molti riposta nel 2013 -afferma il Presidente dell'lnpgi Andrea Camporese -come anno conclusivo della congiuntura economica negativa è stata disattesa dai risultati registrati nel corso dell'anno. Anche nel nostro settore, infatti, si è rilevata una preoccupante linea di continuità con gli anni precedenti che ha comportato /'intensificarsi dei fenomeni espulsivi dal ciclo occupazionale con contestuale contrazione delle entrate contributive. I posti di lavoro perduti, sommati a quelli registrati nei quattro anni precedenti, delineano una crisi del sistema senza precedenti. L'lnpgi ha attivato tutti gli strumenti di efficienza ed incentivazione a sua disposizione condividendo le scelte con gli altri attori del panorama editoriale, Fnsi e Fieg. " perdurare di tale depressione potrebbe condurre l'Ente a nuove misure straordinarie di contenimento della spesa sia sul versante delle prestazioni sia su quello della contribuzione. "faro dell'equità e della solidarietà deve guidare la gestione previdenziale, confidando in un accordo contrattuale che possa portare i segni dell'inversione di tendenza".

ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO GENERALE

del 27 maggio 2014

Il Consiglio generale dell'lnpgi, riunito per la discussione sul bilancio 2013, evidenzia ancora una volta l'eccellente lavoro del Cda e della Presidenza nella valorizzazione del patrimonio immobiliare e mobiliare.

Il rendimento annuo netto contabile del 13,42% della gestione mobiliare è solo uno degli esempi dell'oculatezza delle scelte fatte dall'Istituto.

Il Consiglio ribadisce la sua piena solidarietà nei confronti del Cda e della Presidenza di cui condivide l'operato, ed esprime inoltre la sua piena fiducia nell'opera della magistratura che indaga sulla cosiddetta vicenda Sopaf.

Il Consiglio generale approva

I PRESIDENTI DEGLI ENTI DI PREVIDENZA PRIVATI E PRIVATIZZATI ADERENTI ALL’ADEPP COMUNICANO:

I bilanci consuntivi 2013 dimostrano, in modo chiaro ed evidente, la capacità del sistema della previdenza privata italiana di garantire sostenibilità e rendimenti patrimoniali ben oltre i parametri minimi stabiliti dai Ministeri Vigilanti e dalla legislazione in vigore. Parliamo di un sistema di enti che è sottoposto a numerosi controlli e ad una serie di obblighi di reporting (tra gli altri Ministero del lavoro, Ministero dell’Economia, Covip, Commissione parlamentare, Corte dei Conti, Autorità dei lavori pubblici, etc.) che costituisce un unicum nell’ordinamento italiano.  L’analisi costante dei rischi, la diversificazione, la tracciabilità dei processi e i presidi di controllo pubblici hanno subito nell’ultimo quinquennio un salto di qualità che pone il sistema ai livelli delle migliori pratiche europee. Si tratta di dati oggettivi che possono essere ulteriormente migliorati in uno sforzo costante di trasparenza ed efficienza a favore degli iscritti. Adepp si farà portatrice di una proposta di autoregolamentazione, al pari di quella generata negli scorsi anni, da confrontare con i soggetti vigilanti, tenendo conto delle ulteriori normative in fase di emanazione in termini di limiti di investimento.
Non si può non valutare positivamente un settore che, senza ricevere alcun aiuto dallo Stato, è impegnato da alcuni anni, oltre gli obblighi normativi, a trasformare un sistema assistenziale in un sistema di welfare allargato e integrato a favore dei propri iscritti. I 542 milioni di spesa sostenuta sul capitolo della protezione sociale, distinta e sommata a quella di natura prettamente previdenziale, con un incremento di quasi 100 milioni in 5 anni, rappresentano una risposta concreta ad ogni strumentalizzazione.
La norma che ha imposto una sostenibilità a 50 anni dei bilanci degli Enti è stata soddisfatta attraverso un processo di autoriforma importante, democratico e responsabile, che rende gli enti di previdenza privati maggiormente sostenibili rispetto al sistema di previdenza pubblico. L’impegno dell’Associazione e dei singoli Enti sul tema dei finanziamenti europei a favore dei professionisti è stato pubblicamente lodato e additato come esempio nella conferenza finale dell’Action Plan per l’Autoimpresa tenuta a Bruxelles. Gli Enti di previdenza privati hanno sempre avuto piena consapevolezza della delicatezza e della rilevanza dell’uso del denaro versato dagli iscritti nell’ambito dei rischi presenti nel mondo finanziario. Sono migliaia le controparti, normativamente validate e pubblicamente sottoposte a controllo, con le quali gli Enti devono giocoforza negoziare.
Corretto è anche non sottacere il fatto che, unici in Europa, siamo sottoposti ad una tassazione delle rendite che ci associa a qualsiasi fondo speculativo prevedendo una ulteriore tassazione all’atto dell’erogazione delle pensioni in misura commisurata agli scaglioni Irpef. Non è stato affatto scontato mantenere i bilanci in positivo vedendo crescere incredibilmente l’aliquota dal 12,5% al 26% in pochi anni. Il Governo in carica sembra voler affrontare in modo serio e organico il tema, riducendo finalmente una iniquità divenuta insostenibile. Guardiamo quindi con fiducia all’emendamento presentato dai relatori al DL 66/2014, di cui auspichiamo l’approvazione, pronti a reagire in tutte le sedi con estrema determinazione rispetto al permanere di una tassazione al 26% che rischia di vanificare gli sforzi fatti dagli Enti e dai loro iscritti. Comunque nonostante l’alto livello di tassazione la performance degli investimenti delle casse di previdenza è stata, naturalmente, come confermato dalla Relazione della Covip, ben superiore alla media quinquennale del PIL, parametro di riferimento per la previdenza pubblica.
Abbiamo subito, infine, una spending rewiev che ci associa alla Pubblica Amministrazione, pur non ricevendo aiuti dallo Stato, che va a colpire il risparmio dei professionisti che porta ad un versamento annuo nelle casse dello Stato di decine di milioni provenienti dalla contribuzione e sottratti alle pensioni degli iscritti.
Si ribadisce come il sistema sia sottoposto a numerosi controlli ed obblighi che costringono a generare una massa imponente di comunicazioni che andrebbe doverosamente evidenziata quando si parla di ulteriore trasparenza. La disponibilità degli Enti a fare ulteriori passi in avanti è totale, nel segno della collaborazione fattiva con i Ministeri Vigilanti che, non solo si è sempre verificata, ma ha portato a evidenti avanzamenti per il bene comune e dell’autonomia degli Enti.
Roma 29/05/2014

@fnsisocial

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