La riforma dell'Ordine non e' piu' eludibile, su accesso alla professione e controllo della deontologia servono nuove regole improntate su criteri di qualita' e trasparenza. Su questa base di discussione hanno convenuto, con diverse sfumature, all'incontro 'Fare Ordine' organizzato dal Gruppo di Fiesole, il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, quello della Federazione nazionale della stampa, Roberto Natale, il giornalista e scrittore Marco Travaglio, l'on dell'Idv Beppe Giulietti e il senatore del Pd, Vincenzo Vita
''La traversata e' lunga ma non possiamo esimerci da fare delle considerazioni - ha detto Del Boca - La prima riguarda l'accesso alla professione che esige una preparazione adeguata alle esigenze attuali: le scuole devono essere d'eccellenza e devono insegnare la deontologia, un altro elemento, questo, che giustifica l'esistenza dell'Ordine''. ''Non mi sfuggono le ragioni del si' all'Ordine - ha detto Travaglio - ma ho il dubbio che gli albi, in genere, non servano a quello a cui dovrebbero servire''. E ha aggiunto: ''secondo un sondaggio dell'ordine di Milano il 50 per cento della popolazione pensa che i giornalisti siano dei 'contaballe' e ho l'impressione che l'Ordine non abbia fatto abbastanza contro i 'contaballe'. E non faccio una questione di persone, ma di sistema''. ''Sulla deontologia c'e' bisogno di essere piu' incisivi - ha convenuto Natale - Ma attenzione, se l'Ordine dovesse sparire proprio su questo argomento si creerebbe disordine e sull'accesso alla professione gli editori si vedrebbero restituiti dei poteri. Siamo nella via di una riforma radicale - ha poi aggiunto - o ci arriviamo noi o ci arrivano altri''. ''Per la prima volta attraverso un regolamento si cerca di fare la riforma dell'editoria - ha detto Giulietti in proposito - cosi' si cancellano dei diritti soggettivi e si rischia di far passare il principio della discrezionalita'. Dobbiamo tentare di trovare un percorso comune che renda l'Ordine forte e inflessibile sull'etica, anche l'idea del Giuri' non la ritengo sbagliata'' ''Quando la materia dell'informazione va in mano al ceto politico sono guai - ha fatto eco Vita - siamo in quella stagione in cui si puo' scivolare dalla corporazione al nulla''.(ANSA)