In ‘’modo apolitico e distaccato’’ (e non mettendosi nella ‘’tipica prospettiva di un giornalista, ovvero di sinistra’’) l’Osservatorio europeo sul giornalismo si rallegra e porge i suoi complimenti,
spiegando che sono stati “mandati a casa” perché anche la categoria degli editori ‘’è piombata definitivamente nell’ economia reale’’ e ‘’valgono pertanto anche qui i criteri tipici di qualsiasi sistema economico, ovvero, maggiore produttività a costi ridotti e potenziamento dell’efficienza’’
Giornalismo e giornalismi
Giornalisti imprenditori e preservativi bucati
Tra alcuni dei protagonisti del dibattito mondiale sul giornalismo si è sviluppato nei giorni scorsi un avvincente botta e risposta sul tema del giornalismo imprenditoriale - Sostenitori e detrattori si sono citati, criticati, linkati e commentati, dando vita ad un duello tanto aperto quanto corretto, che riguarda da vicino anche casa nostra – La strada della separazione netta, col giornalista che storce il naso di fronte alla sola parola ‘commerciale’, non ha funzionato, dice Marc Reeves – Mentre Jeff Jarvis sostiene da anni che la Rete ha reso possibile una combinazione di innovazione giornalistica ed imprenditoriale valorizzando la figura del giornalista-imprenditore – Roy Greenslade, pur schierandosi assolutamente a favore dell’innovazione, sostiene che la divisione tra contenuti e pubblicità resta assolutamente fondamentale e ammette che gli vengono “le vertigini” al pensiero di giornalisti in atteggiamento da venditori – Ma Jarvis replica: Roy, quello che scrivi sull’alta caratura morale suona bene, ma lascia che ti ponga una domanda che mi sento spesso rivolta: di cosa mangeranno i giornalisti? E aggiunge: E ricordiamoci anche quanto dice Alan Rusbridger, sulla storia dei giornali, che è stata la pubblicità a liberarci dalla proprietà delle forze politiche sostenendo la nostra indipendenza - I giornalisti industrial-istituzionali sono troppo abituati all’idea che codici e pareti proteggano la loro morale, mentre dovrebbero essere loro i tutori di sé stessi – Codici e pareti, in realtà, sono trasparenti e costituiscono un falso comfort: sono preservativi della morale bucati
Giornalisti (e giornali) ”comprati”
Un Rapporto realizzato per il Center for International Media Assistance (CIMA) denuncia la sottovalutazione del problema della corruzione nel giornalismo – ‘’ Siamo stati tanto impegnati a difendere i giornalisti da diventare troppo timidi nell’ analisi e nella denuncia di questo aspetto del nostro mestiere”, denuncia la Ricerca e indica una serie di misure per combattere ‘’il lato oscuro della professione’’ – Un ampio paragrafo viene dedicato alla situazione in Europa e Nord-America che risulta altrettanto – se non più - preoccupante rispetto al resto del pianeta.
A Chicago ora anche i blogger hanno l’ accredito stampa
La giunta della città Usa ha approvato una modifica dell’ ordinanza comunale che regola l’ emissione degli accrediti presso gli organismi pubblici, eliminando l’ obbligo che i passi siano monopolio dei giornalisti ‘’a tempo pieno’’, che lavorano per ‘’periodici, associazioni di stampa o emittenti radiotelevisive’’.
Quelle zone franche al confine fra pubblicità e giornalismo
Un primo sguardo sull’ ibrido mondo del pay-to-write, dove gli esempi di corretta convivenza fra business e buona informazione sono molto scarsi – A chi si lascia convincere a scrivere per questi siti c’è il miraggio di diventare un “giornalista”, anche se è chiaramente specificato in calce agli stessi siti, che non si tratta di testate giornalistiche, che l’attività svolta non ha periodicità e quindi non può essere considerata di tipo giornalistico
Giornalismo partecipativo: su Youcapital l’ inchiesta sull’ inferno di Terzigno
Il reportage, realizzato dall’Associazione Cittadini Giornalisti e da Valigia Blu, è stato finanziato dai cittadini (soprattutto di Terzigno, Boscoreale, Napoli e Caserta) attraverso la piattaforma internet per il finanziamento solidale delle inchieste giornalistiche, YouCapital.
Giornali
Bastano il 20% dei giornalisti per l’ informazione di base
Su Internet gli utenti possono accollarsi una gran parte del lavoro di selezione, analisi, testimonianza e arricchimento del flusso dell’ informazione generalista – E quindi, secondo Benoit Raphael, una redazione che si basa sulla comunità per co-produrre informazione avrebbe necessità di molti meno redattori per le notizie ‘’che bisogna avere’’ e potrebbe utilizzare gli altri per trovare fatti nuovi e fare lavoro di inchiesta
Quotidiani: per la prima volta in calo la diffusione a livello mondiale
Nel recente Forum che World Association of Newspapers and News Publishers (WAN-IFRA) ha tenuto ad Amburgo, un Rapporto ha indicato un calo dello 0,8% contro un aumento del 6% registrato globalmente negli ultimi 5 anni – Il declino non è omogeneo: i due mercati più sviluppati, Europa e Nord-America sono stati quelli più colpiti, con un calo del 13,9 e del 4,9%
Guerra in Israele (fra i giornali)
Ma’ariv si sta trasformando in un quotidiano semigratuito, cominciando a distribuire gratis le sue copie nei centri delle città, nelle stazioni ferroviarie e nei centri commerciali. E lo fa in concorrenza con Israel Today, quotidiano free, e con Yediot Ahronot, che ha cominciato a diffondere molte copie gratuitamente, mandandole anche agli abbonati ad altri giiornali.
>>
I siti online dei quotidiani attirano i due terzi degli internauti Usa
Una ricerca di comScore per la NAA – Le visite ai siti dei giornali in settembre sono state il 10% in più di quelle registrate da Yahoo! News, CNN ed MSNBC