Oggi il Messaggero non è in edicola per uno sciopero indetto dai redattori "a sostegno di una vertenza per le condizioni di lavoro dei giornalisti e per la difesa della dignità della testata", come spiega il documento approvato lunedì scorso dall'assemblea di redazione e pubblicato martedì sul quotidiano
Tre i giorni di sciopero proclamati dall'assemblea, il primo dei quali da effettuare proprio alla vigilia della finale dei Mondiali. "L'editore del Messaggero - protestano i giornalisti nel documento - nonostante i suoi vistosi profitti ai quali sono puntualmente dedicati ampi spazi su queste colonne, si ostina a fare sempre nuove economie sulle risorse professionali, cioè proprio sulle risorse primarie che danno qualità al giornale". In particolare, la redazione critica la "rinuncia ai 'cambi ferie', cioè alle assunzioni temporanee di colleghi disoccupati chiamati a sostituire per luglio e agosto i redattori che vanno in vacanza". Una decisione comunicata dall'editore "solo pochi giorni fa". L'editore non ha ritenuto "opportuno rispondere al comunicato del cdr", ma ha ritenuto "necessario - si legge in un comunicato pubblicato nella stessa pagina - evidenziare le aspettative della rappresentanza sindacale dei giornalisti tendenti ad una co-gestione dell'azienda che la stessa non è e non sarà mai disponibile ad accettare". (ANSA)