Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime "vivo apprezzamento" per l'iniziativa 'Il velo squarciato; intimidazioni e violenze contro le giornaliste', con la quale l'Osservatorio 'Ossigeno per l'Informazione' partecipa alla celebrazione della Giornata Mondiale dell'Onu per l'eliminazione della violenza contro le donne, contribuendo a sensibilizzare l'opinione pubblica su una vera e propria emergenza sociale al fine di coglierne la portata e le dimensioni effettive.
In un messaggio del Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, si legge che "nel ribadire l'esigenza di interventi per tutelare con maggiore efficacia le donne che con coraggio manifestano situazioni di abuso, il Capo dello Stato ha più volte sottolineato la necessità di promuovere una cultura diffusa che incida 'sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni tra i generi' che riducono la donna 'da soggetto ad oggetto' per riaffermare una concezione del ruolo femminile rispettoso della dignità della persona. E' con questo spirito che il Presidente Napolitano rivolge a tutti i partecipanti e, in particolare, alle giornaliste Luisa Betti, Ester Costano, Marilù Mastrogiovanni e Marilena Natale che hanno subito intimidazioni, minacce e violenze a causa della loro attività professionale, un cordiale saluto augurale al quale unisco il mio personale", conclude il messaggio. (ROMA, 27 NOVEMBRE - AGI)
GIORNALISTI: FINI, VIOLENZA CONTRO DONNE PIAGA INACCETTABILE
''La violenza contro le donne è una piaga inaccettabile''. Lo ha scritto il presidente della Camera Gianfranco Fini, in un messaggio inviato agli organizzatori del convegno 'Il velo squarciato. Intimidazioni e violenze contro le giornaliste' organizzato a palazzo Montecitorio da Stampa romana, Ordine dei giornalisti del Lazio e Ossigeno per l'informazione.
''Le operatrici dell'informazione - ha osservato Fini – sono sovente sottoposte a gravi aggressioni, minacce e forme di rappresaglia. Ciò costituisce una dolorosa e inaccettabile prova dei pregiudizi ancora persistenti, retaggio di una grettezza culturale che offende le fondamentali ragioni di giustizia e di solidarietà e che indebolisce il tessuto etico e civile''. (ROMA, 27 NOVEMBRE - ANSA)