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Rai 29 Nov 2011

Il Tg5 sorpassa il Tg1 di quasi cinque punti Comitato di redazione: un delitto da tempo annunciato

E' il punto più basso nella storia del Tg1. Ed è un delitto annunciato. Nell’edizione delle 20 di ieri il tg1 ha segnato il nuovo record negativo del 16,07% contro il 20,39% del tg5. Nessuno si nasconde il problema del traino, la rete ci ha lasciato al 9 per cento, ma il problema che il cdr denuncia da sempre – inascoltato - è che ormai la principale edizione del principale tg pubblico si è attestata appena sopra il 20 per cento.

E' il punto più basso nella storia del Tg1. Ed è un delitto annunciato. Nell’edizione delle 20 di ieri il tg1 ha segnato il nuovo record negativo del 16,07% contro il 20,39% del tg5. Nessuno si nasconde il problema del traino, la rete ci ha lasciato al 9 per cento, ma il problema che il cdr denuncia da sempre – inascoltato - è che ormai la principale edizione del principale tg pubblico si è attestata appena sopra il 20 per cento.

Da tempo il cdr ha detto basta, è ora che l'azienda ci ascolti e non nasconda più la testa sotto la sabbia. Quella del tg1 è una emergenza dovuta certo a una linea politica, più che editoriale, faziosa e schierata, impressa dal direttore Minzolini che ha fatto perdere al nostro tg1 una credibilità che deve essere assolutamente recuperata. Così come devono essere recuperate professionalità importanti messe ai margini. E ancora: denunciamo i ritardi colpevoli nel rinnovamento dei mezzi tecnici e produttivi.
L’azienda non si nasconda dietro un temporeggiare che significa solo sperperare soldi pubblici e mettere a rischio posti di lavoro in un momento di crisi. Facciamo di nuovo appello al presidente e al direttore generale perché prendano provvedimenti immediati per rilanciare quello che vogliamo continui ad essere il primo telegiornale italiano.
Il cdr del tg1

RAI TG1. DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO USIGRAI CARLO VERNA

Nessuna riforma sarà credibile se prima la Rai non sarà in grado di dare una risposta al caso Tg1- Minzolini. Voltare subito ,senza attendere un giorno in più( o l'udienza del 6 dicembre quando si deciderà se il "direttorissimo" dovrà andare a giudizio oppure no)una delle pagine più' nere del servizio pubblico radiotelevisivo è ineludibile. Noi siamo convinti che la crisi gravissima di ascolti sia conseguenza diretta di una perdita secca di reputazione. Intervenire da parte dei vertici aziendali è un dovere d'ufficio, ulteriori omissioni di iniziativa delegittimerebbero chi le compie. Il consigliere Verro dica quale ricetta ha in mente anziché negare la malattia. Noi la pensiamo come il comitato di redazione . In una stagione difficilissima il dialogo sarà possibile solo nel segno della coerenza, ecco perché una soluzione per la testata ammiraglia è la prima risposta che pretendiamo. Ciò naturalmente senza sottovalutare le altre problematiche sul tappeto a cominciare dall'informazione da e per l'estero che non può essere svilita e ai diritti sportivi che sono fondamentali, anche se il sindacato condivide che più di un passo indietro vada chiesto alla Lega calcio. I diritti per gli highlights valgono molto, ma molto meno del passato, Pantalone non c'è più come le partite della domenica.

TV: MINZOLINI, NESSUN CROLLO TG1, LA MATEMATICA NON E' UN'OPINIONE

"Su alcuni giornali di oggi al di là di una montagna di imprecisioni (il Corriere della Sera pensa, forse per via del nome dal suono esotico, che la sede Rai di Saxa Rubra dove mi trovavo ieri sia in Marocco) si fanno delle affermazioni gratuite oltreché non vere. Si parla di crollo degli ascolti del tg1". Lo sottolinea in un comunicato il direttore del Tg1, Augusto Minzolini.
"Ebbene -aggiunge Minzolini- sabato scorso il tg1 nelle edizioni delle 13 e 30 ha avuto uno share superiore al tg5 del 9,4 per cento e la sera del 3,9%. La domenica alle 13 e 30 un 9,3% rispetto al tg5, mentre la sera per via di un traino che ci ha lasciato all'8% abbiamo, com'è noto, perso di quattro punti. Ieri abbiamo vinto sia al mattino che alla sera. Ancora più stupefacente è anche la storia della sconfitta subita da parte del tg3: intanto perché in termini di ascolto il tg1, anche nelle condizioni date, ha avuto più telespettatori del Tg3; in secondo luogo perché il risultato del Tg3 è stato determinato dalla programmazione su Rai uno in quell'orario di quella trasmissione di commento al gran premio di Brasile, di cui il sottoscritto non ha colpe, che ha registrato il 7 % (normalmente l'Eredità raggiunge uno share del 23%) e che ha fatto sì che una parte della platea si trasferisse su Rai tre".
"Sono ragionamenti ovvi -sottolinea il direttore- ma a quanto pare oscuri per buona parte dei giornali. Infine resta un dato inequivocabile: quest'anno il tg1 ha perso sul tg 5 per sei volte; lo scorso anno una volta. Ebbene nella gestione dello stimatissimo Riotta ha perso 4 volte il primo anno e 4 volte il secondo (in tutto 8 volte). Se andiamo indietro nel tempo poi i crolli sono stati veri e clamorosi: nel 2001 il tg1 ha perso 32 volte sul tg5; nel 2002 ha perso 128 volte; nel 2003 ha perso 24 volte; nel 2004 15 volte; nel 2005 ha subito altre 70 sconfitte dal tg5; nel 2006 ha perso 18 volte.
Numeri ben diversi da quelli della mia gestione e, come anche i giornali sanno, la matematica non è un'opinione", conclude Minzolini. (Roma, 29 novembre - ADNKRONOS)

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