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Editoria 07 Ott 2008

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti: “Garantiremo il pagamento dei contributi 2007”

Il governo si impegna a garantire ''al 100%'' entro l'anno il pagamento dei contributi diretti all'editoria per il 2007: lo ha assicurato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al settore, Paolo Bonaiuti, ascoltato oggi in commissione Affari Costituzionali al Senato. Bonaiuti ha spiegato che in cassa ci sono 113 milioni, a fronte di un fabbisogno da 192 milioni: bisognerà perciò reperire fondi altrove, ''in via del tutto eccezionale''.

Il governo si impegna a garantire ''al 100%'' entro l'anno il pagamento dei contributi diretti all'editoria per il 2007: lo ha assicurato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al settore, Paolo Bonaiuti, ascoltato oggi in commissione Affari Costituzionali al Senato. Bonaiuti ha spiegato che in cassa ci sono 113 milioni, a fronte di un fabbisogno da 192 milioni: bisognerà perciò reperire fondi altrove, ''in via del tutto eccezionale''.

''Il pagamento dei contributi diretti che dovremmo erogare entro fine anno - ha spiegato Bonaiuti - è pari a 192,756 milioni di euro. È una cifra salita di molto: si pensi soltanto che l'ultimo pagamento del 2005 era di 155,391 milioni. Ma come dimostrazione di buona volontà, per non tagliare le gambe a chi è già in corso d'opera e conta su questi soldi, intendiamo fare un pagamento al 100%, ovvero il più vicino possibile alla cifra prevista''. In realtà, ha aggiunto Bonaiuti, il Dipartimento per l'informazione e l'editoria ''ha in cassa solo 113 milioni di euro: dovremo perciò reperire altri soldi, in via del tutto eccezionale, presso altri cespiti di pertinenza della Presidenza del Consiglio, per garantire il pagamento entro l'anno dei contributi 2007''. (ANSA) BONAIUTI, -120 MLN FONDO 2009, MA TAGLI NECESSARI ''Dopo la Finanziaria 2009 il fondo globale per l'editoria, fra contributi diretti, indiretti, rimborsi tariffari e agenzie di stampa, ha subito un taglio consistente da 120 milioni ed è pari soltanto a circa 261,750 milioni di euro'', ma si tratta di ''tagli necessari'', perché ''è finito il tempo delle vacche grasse''. È uno dei passaggi centrali dell'intervento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, Paolo Bonaiuti, oggi in commissione Affari Costituzionali al Senato. ''Il taglio c'è - ha ammesso Bonaiuti - ma riguarda tutti i settori e rientra nella generale operazione di risparmio avviata dal governo, che intende rispettare i criteri europei sulla finanza pubblica senza aumentare le tasse. I tagli erano, sono e saranno sempre più necessari, fanno parte dei sacrifici che toccano a tutti i settori economici''. Bonaiuti ha ricordato che ''i contributi diretti a fondo perduto si trovano ormai solo nel bilancio dello Stato italiano e soltanto per l'editoria'', ma che in ogni caso il governo ''continua a ritenere che svolgano una funzione importante. E quindi, pur con tutti i vincoli finanziari che esistono, intendiamo preservarli. Ma per farlo bisogna adeguarsi alla realtà mutata''. (ANSA) BONAIUTI, PARLAMENTO SOVRANO MA NO A PASTICCI ''Il Parlamento ha tutti gli strumenti per intervenire con norme specifiche'' sul fronte dell'editoria, ma eviti ''di rifugiarsi in soluzioni un po' pasticciate, magari non trasparenti'': il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per il settore, Paolo Bonaiuti, ascoltato oggi in commissione Affari Costituziomali al Senato, 'tende la mano' alle Camere per una possibile riforma della normativa in materia, ma ricorda che intanto il governo non può che applicare le leggi vigenti. ''Il Parlamento - ha sottolineato Bonaiuti - chiede di dare più risorse al fondo globale per l'editoria, presentando le adeguate coperture finanziarie? Vuole privilegiare le testate organi di veri movimenti politici per preservare il principio della diffusione della cultura e delle idee, magari abolendo i contributi indiretti o i rimborsi tariffari? Su tutto questo il Parlamento è sovrano. Se ci saranno proposte, iniziative, ben vengano: noi al momento attuale stiamo cercando di procedere con il massimo rigore nel quadro delle leggi emanate per anni e anni dal Parlamento stesso''. Un monito, però, viene da Bonaiuti alle Camere: ''Il Parlamento non può cercare di rifugiarsi in soluzioni un po' pasticciate, magari non trasparenti''. (ANSA)

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