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Rai 11 Gen 2012

“Il Servizio pubblico radiotelevisivo è un bene comune Il governo ed il parlamento intervengano subito”

Non c’è tempo da perdere. Sulla Rai si deve intervenire subito. Il Servizio pubblico radiotelevisivo, è un bene comune che va salvaguardato in nome della democrazia. L’Usigrai chiede da tempo una profonda riforma e torna a farlo da Stigliano (Roma), dove si sono riuniti gli Stati generali del Sindacato dei giornalisti della Rai.

Non c’è tempo da perdere. Sulla Rai si deve intervenire subito. Il Servizio pubblico radiotelevisivo, è un bene comune che va salvaguardato in nome della democrazia. L’Usigrai chiede da tempo una profonda riforma e torna a farlo da Stigliano (Roma), dove si sono riuniti gli Stati generali del Sindacato dei giornalisti della Rai.

Lanciamo al presidente del Consiglio Monti, al Governo e al Parlamento la sfida riformatrice: i giornalisti della Rai sono pronti, in un momento tanto impegnativo per il Paese, a prendersi le loro responsabilità, avendo idee chiare su possibili progetti di riorganizzazione, anche profonda, che investono l’attuale assetto e i modelli produttivi.
L’obiettivo è rilanciare il Servizio pubblico e il suo ruolo centrale nell’informazione del Paese.
Per questo chiediamo innanzitutto una nuova governance che liberi definitivamente la Rai dal controllo dei partiti, dei governi e delle lobby, diversificando le fonti di nomina e nel rispetto della legge che impone uguale rappresentanza di genere per i CdA, con vincoli stringenti di incompatibilità prima e dopo il mandato.
Bisogna far presto: non è accettabile alcun tipo di proroga dell’attuale vertice, né soluzioni di commissariamento.
Serve poi un quadro normativo di tutto il sistema radiotelevisivo che avvicini l’Italia all’Europa.
La Rai, inoltre, ha bisogno di certezza di risorse: non abbiamo tabù sullo strumento del canone.
Una svolta immediata è necessaria per la Rai e per il Paese. L’Usigrai è pronta.

RAI: USIGRAI, CHIEDIAMO NUOVA GOVERNANCE E CERTEZZA RISORSE
''Non c'è tempo da perdere. Sulla Rai si deve intervenire subito. Il Servizio pubblico radiotelevisivo è un bene comune che va salvaguardato in nome della democrazia''. Lo dichiara in una nota l'Usigrai, tornando a chiedere ''una profonda riforma'' da Stigliano (Roma), dove si sono riuniti gli stati generali del sindacato dei giornalisti della Rai.
''Lanciamo al presidente del Consiglio Monti, al Governo e al Parlamento la sfida riformatrice - si legge nella nota -: i giornalisti della Rai sono pronti, in un momento tanto impegnativo per il Paese, a prendersi le loro responsabilità, avendo idee chiare su possibili progetti di riorganizzazione, anche profonda, che investono l'attuale assetto e i modelli produttivi. L'obiettivo è rilanciare il servizio pubblico e il suo ruolo centrale nell'informazione del Paese''.
''Per questo - prosegue la nota - chiediamo innanzitutto una nuova governance che liberi definitivamente la Rai dal controllo dei partiti, dei governi e delle lobby, diversificando le fonti di nomina e nel rispetto della legge che impone uguale rappresentanza di genere per i CdA, con vincoli stringenti di incompatibilità prima e dopo il mandato. Bisogna far presto: non è accettabile alcun tipo di proroga dell'attuale vertice, né soluzioni di commissariamento''.
''Serve poi un quadro normativo di tutto il sistema radiotelevisivo che avvicini l'Italia all'Europa – conclude l'Usigrai -. La Rai, inoltre, ha bisogno di certezza di risorse: non abbiamo tabù sullo strumento del canone. Una svolta immediata è necessaria per la Rai e per il Paese. L'Usigrai è pronta''.  (ROMA, 11 GENNAIO -  ANSA)

RAI. DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO USIGRAI CARLO VERNA
Fate presto sulla Rai. Norme nuove anche nel primo pacchetto utile, servizio pubblico da "liberalizzare" dal peso della corporazione dei partiti e delle lobby e dunque da riformare profondamente (in forma rigorosamente pubblica) e rilanciare.
Sta facendo sempre più breccia nelle opinioni degli italiani l'idea di un intervento che cambi la Rai, nell'unico modo possibile ,modificando i meccanismi di governance. Il presidente Monti, che ha manifestato l'intenzione di intervenire può dunque ritenersi confortato non solo dal comune sentire di tutti noi che lavoriamo nel servizio pubblico (da mesi l'Usigrai insieme alle sigle sindacali dei lavoratori gira l'Italia per la campagna "Riprendiamoci la Rai,che avrà a Campobasso, Pescara e Venezia le prossime tappe), ma soprattutto di quello dei cittadini, cui questo bene comune deve appartenere. Ci sembrano da sottolineare i riscontri di un sondaggio del Tg 3, indagine realizzata da IPR Marketing secondo cui il 61 per cento degli italiani ritiene necessaria una nuova legge sulla governance, contro appena il 16 per cento che viceversa vorrebbe continuare così, mentre il 23 per cento non ha un'opinione in merito. "Riprendiamoci la Rai" ha già raggiunto il suo obiettivo di sensibilizzazione ora tocca alle istituzioni del Paese fare la loro parte. ROMA, 12 GENNAIO 2012

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