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Editoria 26 Gen 2009

Il segretario generale della Fnsi Franco Siddi sulle dimissioni di De Benedetti: "Giudizio sospeso su una decisione inattesa" Cdr Repubblica: "Le promesse vanno mantenute, garantendo la continuità aziendale e poltico-culturale del gruppo"

“L’inattesa decisione dell’Ingegner Carlo De Benedetti di lasciare tutte le cariche nelle sue aziende si aggiunge al recente cambio di management al vertice delle sue società editoriali, il gruppo l’Espresso, Repubblica, Finegil, Elemedia e aziende controllate. La repentinità della scelta di passare la mano non può che determinare, da parte del Sindacato dei giornalisti, la sospensione di qualsiasi giudizio in attesa di verifica": Lo spiega il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, in una nota

“L’inattesa decisione dell’Ingegner Carlo De Benedetti di lasciare tutte le cariche nelle sue aziende si aggiunge al recente cambio di management al vertice delle sue società editoriali, il gruppo l’Espresso, Repubblica, Finegil, Elemedia e aziende controllate. La repentinità della scelta di passare la mano non può che determinare, da parte del Sindacato dei giornalisti, la sospensione di qualsiasi giudizio in attesa di verifica": Lo spiega il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, in una nota

"Ci sono le sedi deputate per le dovute informazioni alle parti sociali. Solo dopo - aggiunge Siddi - sarà possibile una valutazione più puntuale. Allo stato attuale, per quanto riguarda le attività editoriali delle aziende dell’Ing. De Benedetti, non possiamo che prendere atto delle intenzioni di assicurare continuità e di mantenere su di sé ruoli primari per quanto attiene i poteri di nomina dei direttori e quindi indirizzi - guida dei giornali, nonché i ruoli all’interno della Federazione Italiani Editori (Fieg). L’Ingegnere Carlo De Benedetti ha riconosciuto che “esistono le condizioni perché si firmi un contratto giornalistico in discontinuità”. La Federazione Nazionale della Stampa ha fatto sin qui ogni sforzo, anche in termini di cambiamento, per corrispondere alle esigenze di innovazione dell’editoria. L’auspicio è che la Fieg, nella sua ”collegialità” (cui ha fatto riferimento l’Ingegnere) sia coerente e agisca di conseguenza, senza inutili, dannose dilazioni. Il contratto nuovo si può e si deve fare. I tempi sono maturi". Il comitato di redazione di Repubblica, in una nota, ''prende atto delle inaspettate dimissioni, motivate da ragioni anagrafiche, dell'Ingegner Carlo De Benedetti dalle cariche delle societa' da lui fondate e, nello stesso tempo, della sua decisione di mantenere la presidenza onoraria del gruppo Espresso, riservandosi il potere di nomina dei direttori di testata. De Benedetti ha sottolineato che non ci saranno variazioni degli assetti societari''. ''Nei recenti incontri con il sindacato - ricorda il cdr - l'Ingegnere aveva anche affermato di voler garantire la continuita' aziendale e politico-culturale del gruppo. Ieri ha riconfermato la sua 'passione' per l'editoria e la sua volonta' di non cedere, finche' sara' in vita, il Gruppo. Il Cdr ritiene indispensabile che questa promesse vengano mantenute''. ''Ci aspettiamo in questo senso segnali concreti, nel breve e medio periodo, che confermino la continuita' piu' volte ribadita. Verificheremo con la massima attenzione tutti i segnali, positivi o negativi, che verranno dal Gruppo Editoriale. Il Cdr - conclude la nota - chiede ai vertici societari di chiarire, quanto prima, le prospettive strategiche, i piani di sviluppo e innovazione del nostro gruppo e in particolare di Repubblica''. (ANSA) CARLO DE BENEDETTI LASCIA TUTTE LE PRESIDENZE DELLE SOCIETÀ CHE HA FONDATO: "E' UNA DECISIONE SERENA, LA MORTE DI CARACCIOLO NON C'ENTRA, CONTA L'ANAGRAFE. LA MIA CARRIERA DANNEGGIATA DA RAGIONI POLITICHE" 26 gennaio - ''Lascio tutte le presidenze delle società che ho fondato''. Lo ha detto Carlo De Benedetti nel corso di una conferenza stampa a Milano. Carlo De Benedetti lascia tutte le cariche ricoperte in Cofide, Cir, M&C e L'Espresso (di cui è presidente). ''E' una decisione serena''. Cosi' il presidente di Cofide, Cir e l'Espresso, Carlo De Benedetti, ha commentato la decisione di lasciare le cariche ricoperte nelle società. ''Ho avuto eventi che hanno danneggiato la mia carriera per ragioni politiche" ha detto De Benedetti ripercorrendo le tappe più significative della sua vita imprenditoriale. L'Ingegnere ha ricordato tre casi in particolare: la condanna per il crac del Banco Ambrosiano ''che mi ha tanto amareggiato'', ''la Sme che come noto mi è stata tolta per ragioni politiche'' e ''la Mondadori''. ''È una decisione serena perché mi sono assicurato un ricambio dei manager laddove occorreva e la continuità dove già esisteva'', ha spiegato. De Benedetti mantiene il potere di nominare i direttori delle testate del gruppo l'Espresso. Lo ha detto lo stesso presidente della casa editoriale nell'annunciare il suo passo indietro. Nella decisione di lasciare gli incarichi al vertice della sue società, fra le quali L'Espresso, non ha pesato la morte del socio e amico Carlo Caracciolo, mentre conta l'età anagrafica. ''Nella vita bisogna constatare che esiste l'anagrafe'', ha sottolineato l'imprenditore. ''La morte di Caracciolo non c'entra nulla, negli ultimi due anni non ha partecipato alla vita della società'', ha osservato riferendosi alla casa editrice che controlla La Repubblica. Smentite le voci di addio alla Borsa per l'Espresso. ''Non vedo la necessità'', ha detto De Benedetti in merito alla possibile uscita del titolo dal listino di Piazza Affari. Carlo De Benedetti è giunto in conferenza stampa accompagnato da tutta la famiglia. Oltre alla moglie erano presenti i figli Marco, Edoardo e Rodolfo assieme alla moglie Emanuelle De Guillepin. ''Ho convocato questa conferenza perché, pur se talvolta nelle critiche, i giornalisti mi hanno seguito nella mia lunga vita'' imprenditoriale e ho ritenuto che ''in funzione di quest'attenzione fosse da parte mia una carineria dare a voi questo annuncio'', ha osservato l'imprenditore. ''Sono sempre stato repubblicano ma quando il partito è scomparso non ho avuto scelta e ho scelto l'area del centro-sinistra''. ''Ho avuto eventi che hanno penalizzato la mia carriera per ragioni politiche'' ha spiegato De Benedetti. ''La condanna per il Banco Ambrosiano - ha ricordato -. Poi la Cassazione ha deciso che non esisteva ragione per processarmi e che c'era stato un errore per aver processato. Comunque mi è costata un addoloramento profondo''. ''La Sme - ha proseguito De Benedetti -, che tutti sanno che mi è stata tolta per ragioni politiche, con un contratto firmato. Cosa interessante, dopo che altri hanno detto che era stata svenduta da Prodi, è che dopo aver visto il mio prezzo, Berlusconi ha offerto il 10% di più. Si vede - ha sottolineato l'imprenditore - che non era proprio cosi' svenduta''. ''La terza occasione - ha concluso - in cui sono stato bloccato per ragioni politiche nella mia carriera imprenditoriale è la Mondadori''. Il tempo passa anche per l'Ingegnere. ''Ho capito che nonostante la mia ottima salute il tempo era passato anche per me'' dice De Benedetti. ''Quando il presidente Napolitano mi ha consegnato pochi mesi fa il distintivo del 25mo anniversario da cavaliere del lavoro - ha raccontato aprendo la conferenza stampa - eravamo soltanto in tre rispetto ai 20 che erano stati nominati all'epoca. Ho capito che nonostante la mia ottima salute il tempo era passato anche per me. Ho compiuto il 50mo anno di lavoro e quest'anno compirò 75 anni''. Con queste parole ha preso avvio l'incontro dedicato ai giornalisti che ''mi hanno seguito nella mia complessa e lunga vita di lavoro, mi sembrava una carineria dare a voi per primi questo annuncio che per me è molto importante''. "Non venderò L'Espresso. No, almeno fino a quando sono vivo io'' ha affermato l'imprenditore a margine della conferenza stampa in cui ha annunciato di lasciare tutti i suoi incarichi rispondendo a un giornalista che chiedeva se vi erano ipotesi di cessione delle quote nella società editoriale. Durante la conferenza stampa, De Benedetti ha più volte ribadito la sua ''passione per l'editoria, che resterà nonostante abbia lasciato la presidenza'' del gruppo l'Espresso. La 'galassia' che fa capo all'ingegner Carlo De Benedetti spazia in diversi settori dell'industria, dei media e dell'energia e vede al suo vertice la Cofide - Compagnia Finanziaria De Benedetti, costituita dalla famiglia De Benedetti nel 1976 e quotata alla Borsa Valori di Milano dal 1985. La Cofide, controllata per il 45,7% dalla società accomandita C. De Benedetti & figli e partecipata da diversi fondi istituzionali e dalla famiglia spagnola Entrecanales (partner di Enel in Endesa) controlla cosi' un gruppo industriale di oltre 11.000 dipendenti che comprende società che, attraverso la holding Cir, operano in diversi settori quali Sorgenia (energia), Sogefi (componenti auto), Hss (sanità), L'Espresso (media) e società operanti nel comparto finanziario. L'ESPRESSO. Il gruppo edita il quotidiano 'La Repubblica' e 15 giornali locali più un bisettimanale, il settimanale 'L'Espresso, diversi mensili, trimestrali e le guide annuali su ristoranti, alberghi e vini. Il gruppo vanta in portafoglio inoltre tre radio a diffusione nazionali fra cui Radio Deejay, le televisioni All Music, Deejaytv e Repubblica oltre ad attività nel campo della pubblicità, della formazione e internet (Kataweb). Nel 2007 il fatturato e' stato di 1,09 miliardi di euro. SORGENIA. Costituita nel 1999 da un'alleanza fra il gruppo Cir e la società austriaca Verbund, Sorgenia e' il primo operatore del mercato italiano dell'energia elettrica e del gas naturale fra quelli nati dopo la liberalizzazione. Il gruppo Sorgenia ha chiuso il 2007 con un fatturato di circa 1,9 miliardi di euro e un utile Netto di 65,2 milioni di Euro. SOGEFI. E' uno dei maggiori gruppi internazionali operanti s nel settore dei componenti autoveicolistici. Nel 2007 ha registrato un fatturato di 1.071,8 milioni di euro. HSS-HOLDING SANITÀ. E' stata costituita nel settembre 2002 allo scopo di sviluppare una presenza nel settore sanitario in Italia e opera nel settore delle residenze sanitarie assistenziali, riabilitazione e gestioni ospedaliere. Non ci saranno riassetti societari tra le controllate del gruppo Carlo De Bendetti che possano coinvolgere i figli. Nell'annunciare l'intenzione di abbandonare la presidenza delle società da lui fondate l'Ingegnere ha risposto ''No'', a una domanda in proposito. ''Le partecipazioni rimangono quelle attuali'', ha detto. In autunno la Cir aveva approvato un progetto di scissione parziale proporzionale per separare le attività dei media dalle altre attività del gruppo, nell'intenzione di creare due realtà indipendenti, entrambe controllate da Cofide. Il progetto e' stato poi completamente revocato e le parole di De Benedetti escludono quindi possa venir riproposto. Giovedì si riuniranno i consigli di amministrazione di Cir e Cofide per la nomina dei presidenti. ''Intendo rimanere presidente sino all'approvazione del bilancio 2008 - ha spiegato Carlo De Benedetti -. Dopo le assemblee darò le dimissioni''. Per Cir e Cofide, ha spiegato, i nuovi presidenti destinati a subentrare all'Ingegnere ''saranno presidenti istituzionali e non operativi''. ''Per l'Espresso - ha spiegato - ho concordato con mio figlio che la nomina del presidente sarà una figura istituzionale da me scelta''. Brutta seduta per L'Espresso a Piazza Affari nel giorno in cui, a sorpresa, Carlo De Benedetti ha annunciato l'addio alla presidenza del gruppo editoriale e alle altre cariche rivestite nelle società del suo gruppo. L'annuncio della conferenza stampa aveva creato nel pomeriggio un clima di aspettative. Il titolo, in una giornata peraltro contrassegnata dalla debolezza degli editoriali, ha ceduto il 3,51% a 0,907 euro. Bene invece le holding Cir (+4,03% a 0,78) e Cofide (+0,90 a 0,39 euro). Sempre nella galassia di De Benedetti, il fondo Management & Capitali ha guadagnato il 5,68% a 0,42 euro mentre la società di componentistica Sogefi ha chiuso praticamente invariata (-0,16% a 1,25 euro). "Penso che sia giusto e dovrebbe essere inserito nello statuto delle società un limite di età. Noi penso lo faremo'', ha aggiunto De Benedetti. Le ragioni di età erano state indicate dall'Ingegnere anche per motivare la propria decisione: ''Ho compiuto 50 anni di attività e alla fine di quest'anno faro' 75 anni - e' stato l'annuncio - pertanto ho deciso che lascerò tutte le presidenze delle società da me fondate''. Nel corso dell'incontro con la stampa, De Benedetti ha sottolineato più volte di aver compiuto la scelta di lasciare gli incarichi ''per ragioni personali''. Carlo De Benedetti ha ricordato l'avventura imprenditoriale in Olivetti come ''uno straordinario successo''. ''Non c'e' nessuna azienda che faceva quel mestiere che sia sopravvissuta'', ha detto. ''Eravamo, era - ha detto correggendosi subito - l'unica azienda di macchine da scrivere che si sia trasformata in azienda informatica. Tutti i concorrenti sono falliti. Olivetti e' stata l'unica azienda al mondo di computer a entrare nella telefonia'', ha poi raccontato ricordando Omnitel. In tanti anni da imprenditore, ha aggiunto De Benedetti, ''ho fatto tanti errori. Il più grosso e penoso è stato con Societè generale de Belgique'', secondo l'Ingegnere ''un'idea buona e una realizzazione pessima''. (ANSA)

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