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Editoria 23 Feb 2009

"Il Romanista" dal 2 marzo non sarà più in edicola Ciocchetti (Udc): "Una voce da salvare" L'Assostampa Romana esprime piena solidarietà alla redazione: "La vostra battaglia è la battaglia di tutti noi"

Il responsabile nazionale sport dell'Udc, Luciano Ciocchetti, esprime in una nota ''come cittadino, tifoso e politico, piena solidarieta' al quotidiano 'il Romanista', che ''dal 2 marzo non sara' piu' in edicola'', e annuncia che presentera' ''a breve un'interrogazione Parlamentare urgente, che chiarisca definitivamente la posizione del giornale nei confronti dei tanto discussi contributi all'editoria''

Il responsabile nazionale sport dell'Udc, Luciano Ciocchetti, esprime in una nota ''come cittadino, tifoso e politico, piena solidarieta' al quotidiano 'il Romanista', che ''dal 2 marzo non sara' piu' in edicola'', e annuncia che presentera' ''a breve un'interrogazione Parlamentare urgente, che chiarisca definitivamente la posizione del giornale nei confronti dei tanto discussi contributi all'editoria''

''Mi auguro che una voce della citta' e dello sport non cessi la sua attivita' - afferma Ciocchetti - e in questo momento di crisi economica il mio pensiero e' anche rivolto a tutte quelle famiglie che, con questa ennesima chiusura, rischiano di trovarsi in serie difficolta'. Intanto dal 2 marzo 'il Romanista' non sara' piu' in edicola: per questo sara' necessario accelerare le analisi che fino ad oggi hanno visto, probabilmente in maniera erronea, il quotidiano sportivo - conclude l'esponente dell'Udc - fuori dalla lista dei giornali aventi diritto ai contributi all'editoria''. (ANSA) L'Associazione Stampa Romana solidarizza con la redazione del Romanista nel momento più difficile della sua già importante storia. Il quotidiano dal 2 marzo non sarà più in edicola, costretto a sospendere le pubblicazioni. Il quotidiano il Romanista dal due marzo non sarà più in edicola, costretto a sospendere le pubblicazioni. Costretto, non perché abbandonato dai suoi lettori, che lo seguono e lo sostengono a dimostrazione che quella che nel 2004 a molti sembrava una scommessa folle era invece un coraggioso progetto per realizzare una realtà editoriale unica al mondo. A fermare il Romanista è stata un'interpretazione sulle sovvenzioni alle Cooperative,con la Finanziaria del 2005, una legge che avrebbe dovuto prevedere una "finestra" per l'adeguamento alle nuove regole, per impedire che piccole realtà che avevano fatto i conti al centesimo confidando nei contributi di cui aveva maturato i diritti, si trovassero sul ciglio di un baratro. Nonostante questo, il Romanista è riuscito rapidamente ad adeguarsi alla nuova disciplina, ma non gli sono stati riconosciuti 16 mesi di contributi, per un'interpretazione assoluramente erronea, e a parer nostro illeggittima, della nuova normativa. Il Romanista ha fatto ricorso al Tar, ma incredibilmente il Tribunale amministrativo regionale non ha ravvisato l'urgenza dell'istanza, come se i diritti di venti famiglie a ricevere uno stipendio e la sopravvivenza stessa di una testata indipendente non fossero problemi che necessitano una risposta adeguata e immediata. Il Romanista è un una cooperativa di giornalisti, ed è un giornale vero. Non è soltanto "il quotidiano dei tifosi più tifosi del mondo" come si definisce tutte le mattine, accanto alla testata. E' un giornale che è anche un esempio di libertà, e lo racconta la sua storia, la sua scelta di restare indipendente dalla Società sportiva Roma. Perché non è un giornale di potere, neanche di potere sportivo. E' il giornale dei suoi lettori, come dovrebbero essere tutti i giornali. Togliergli la voce sarebbe togliere una voce di libertà. Per questo la sua battaglia è una battaglia che l'Associazione Stampa Romana, con orgoglio, sente sua.

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