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Ordine 06 Giu 2010

Il presidente uscente dell'Ordine dei giornalisti della Sicilia Franco Nicastro si rivolge alla procura della Repubblica per segnalare che: "Alcune persone, presentandosi a nome dell'Ordine telefonano ai colleghi per presunte verifiche sulle modalit&agrav

 Il presidente uscente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Nella nota viene segnalato che alcune persone, presentandosi a nome dell'Ordine, stanno telefonando a numerosi giornalisti per compiere presunte verifiche sulle modalità del voto espresso in occasione delle recenti elezioni per il rinnovo dei consigli regionale e nazionale. L'Ordine fa sapere che "nessuna disposizione è stata data per una simile verifica".

 Il presidente uscente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Nella nota viene segnalato che alcune persone, presentandosi a nome dell'Ordine, stanno telefonando a numerosi giornalisti per compiere presunte verifiche sulle modalità del voto espresso in occasione delle recenti elezioni per il rinnovo dei consigli regionale e nazionale. L'Ordine fa sapere che "nessuna disposizione è stata data per una simile verifica".

  (ANSA) - PALERMO, 6 GIU - "Da tempo l'Associazione siciliana della Stampa denuncia il pericolo di infiltrazioni e i tentativi di elementi estranei alla professione di controllare, indirizzare e smorzare le azioni del sindacato e dell'Ordine". Lo dicono il segretario regionale Alberto Cicero e il presidente dell'Associazione siciliana della Stampa Daniele Billitteri a proposito dell'esposto presentato dal presidente uscente dell'Ordine, Franco Nicastro, su verifiche delle modalità del voto per il rinnovo del consiglio fatte a nome dell'Ordine stesso. "Il sindacato - proseguono - ha sempre sostenuto la necessità di una trasparenza che, purtroppo, da anni è mancata negli atti del Consiglio dell'Ordine regionale. E a nulla è valsa la raccolta di firme finalizzata a ottenere la presenza dei notai nei seggi". "Oggi sappiamo per certo - spiegano - che c'è chi vuole controllare il voto dei giornalisti puntando a impadronirsi della gestione dell'Ordine che già negli ultimi anni ha permesso l'iscrizione di migliaia di pubblicisti e di professionisti senza lavoro, situazioneche non trova adeguata rispondenza e coerenza nelle realtà editoriali e di lavoro quotidiano". "Alla magistratura - concludono - spetta adesso il compito di valutare e accertare. Il sindacato resta disponibile alla più ampia collaborazione per denunciare e sostenere con prove il lavoro investigativo. E questo alla vigilia di una nuova elezione che pare destinata a portare al vertice dell'Ordine regionale chi non ha riscosso ampi consensi a danno di chi, invece, rappresenta i giornalisti che vivono esclusivamente di questo lavoro e vedono nel contratto la loro unica garanzia di tutela del posto di lavoro e dei diritti professionali". 

La posizione di Giornalisti uniti: "Avevamo chiesto la presenza di notai ai seggi"
 
(ANSA) - PALERMO, 6 GIU - "L'esposto presentato dal presidente uscente del consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia conferma le preoccupazioni e i sospetti che il sindacato, in questi ultimi mesi, aveva avanzato sulla regolarità della consultazione elettorale". Si legge in una nota di "Giornalisti uniti". "Non a caso, - prosegue il documento - su proposta di 'Giornalisti Unitì, il consiglio regionale dell'Associazione della Stampa aveva lanciato una raccolta di firme per chiedere la presenza dei notai nei seggi di Palermo, Messina e Catania. Una richiesta che, purtroppo, non ha avuto seguito per la ferma opposizione della componente pubblicistica del Consiglio dell'Ordine". "Adesso l'esposto, - aggiunge - che segnala telefonate fatte in nome dell'Ordine a singoli giornalisti per controllare a posteriori l'esito del voto, conferma che esiste la precisa volontà di forze estranee di introdursi con tutti i mezzi, anche quelli non leciti, all'interno delle istituzioni professionali per controllarle e per determinarne le scelte, spingendosi fino al controllo del comportamento dei singoli colleghi". "E tutto questo - spiega - avviene alla vigilia dell'elezione del nuovo presidente del consiglio regionale, dove la componente pubblicistica vuole mortificare la volontà della maggioranza dei giornalisti professionisti siciliani, proponendo di affidare il vertice dell'istituzione al penultimo dei votati". "Speriamo adesso che la magistratura, - conclude - sulla scorta di questa segnalazione, voglia cogliere l'occasione per andare fino in fondo e fare così luce su un sistema di potere che ha gestito in questo decennnio le elezioni professionali, forte di un numero spropositato e illogico di iscrizioni che meriterebbero adeguati riscontri e valutazioni in sede giudiziaria e penale". (ANSA).    

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