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Ordine 17 Mag 2010

Il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Franco Nicastro: “In Sicilia sull’accesso siamo rigorosi, non così il Consiglio nazionale, che ha riformato nostre decisioni anche in materia disciplinare"

Molto critico sul rapporto tra Ordine regionale e vertice nazionale, specialmente in materia di sanzioni disciplinari, è il Presidente dellì'Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Franco Nicastro. Riportiamo l'intervista che troverete sul periodico della Fnsi "Galassia" in distribuzione postale in questi giorni.

Molto critico sul rapporto tra Ordine regionale e vertice nazionale, specialmente in materia di sanzioni disciplinari, è il Presidente dellì'Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Franco Nicastro. Riportiamo l'intervista che troverete sul periodico della Fnsi "Galassia" in distribuzione postale in questi giorni.

Il Presidente uscente dell’ Ordine dell’Isola avverte che si corre il rischio di snaturare le funzioni dell’Ordine, ed è anche per per questo che chi si vorrà candidare dovrà dichiarare di non appartenere a associazioni segrete Franco Nicastro, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, nella relazione all’Assemblea degli iscritti con cui ha chiuso il suo secondo mandato, non ha usato mezzi termini: “compensi indecorosi, contratti inesistenti, nessuna garanzia, hanno trasformato tanti giovani in una massa di manovra da rivolgere contro l’intera categoria, facendo fallire agitazioni e scioperi e indebolendo le redazioni”. Nicastro ha ammesso che in Sicilia i giornalisti sono troppi: mille professionisti e quasi quattromila pubblicisti (Messina è addirittura la capitale italiana dei pubblicisti). E ha ricordato come “l’Ordine in Sicilia ha dovuto spingersi oltre il ruolo meramente notarile, nel tentativo di discriminare tra chi fa questo mestiere e chi non lo fa”. Ma, come è emerso nell’acceso dibattito seguito all’Assemblea, nei casi in cui l’Ordine di Sicilia ha applicato con rigore le norme di accesso alla professione, il Consiglio nazionale, organo di secondo grado, è stato invece di manica larga.  “Queste ‘riforme’ delle nostre decisioni da parte del Nazionale – ha ricordato Nicastro – non hanno riguardato soltanto l’accesso, ma anche decisioni disciplinari rilevanti. Il rigore etico è stato messo a dura prova da manovre organizzate in un contesto opaco, tra lettere anonime e persino autentici atti di spionaggio. In particolare due casi hanno fortemente e a lungo condizionato i lavori del Consiglio, che ha retto ai tentativi di destabilizzazione solo per la coesione di taluni colleghi che di fronte a certi fatti hanno immediatamente superato la logica degli schieramenti. Ecco perché ho voluto segnalare all’Assemblea il rischio di uno snaturamento delle funzioni dell’Ordine e di una deriva morale che non risparmia snodi cruciali della vita professionale”. “È giunto il momento – ha concluso Nicastro - di fare scelte molto nette. A cominciare dalla selezione di chi si candida agli organismi di categoria. Ecco perché abbiamo approvato un documento che obbliga chi vuol ricoprire ruoli di rappresentanza a dichiarare di non appartenere a consorterie e associazioni segrete”.  

@fnsisocial

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