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Ordine 09 Mar 2011

Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia: “Non siamo galline coccodè”

Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia Letizia Gonzales dopo aver visto la seconda puntata sul corpo delle donne mandata in onda la sera dell’otto marzo da Striscia la Notiziasi dichiara indignata dalla manipolazione che è stata fatta di una notizia inesistente, tratta da una specie di sondaggio sull’uso del corpo delle donne nei loro giornali, mandato nei giorni scorsi alle giornaliste dei gruppi editoriali di Repubblica, l’Espresso, Mondadori e Condè Nast.

Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia Letizia Gonzales dopo aver visto la seconda puntata sul corpo delle donne mandata in onda la sera dell’otto marzo da Striscia la Notiziasi dichiara indignata dalla manipolazione che è stata fatta di una notizia inesistente, tratta da una specie di sondaggio sull’uso del corpo delle donne nei loro giornali, mandato nei giorni scorsi alle giornaliste dei gruppi editoriali di Repubblica, l’Espresso, Mondadori e Condè Nast.

Il quesito inviato alle colleghe è contenuto in una scheda che assomiglia a quella di un referendum autonomamente indetto, con la grave scorrettezza di assimilare le mancate risposte al no. Il sondaggio così come è formulato  non ha alcun valore scientifico. In ogni caso l’iniziativa poteva avere un significato se avesse riscosso un’alta adesione spontanea da parte delle persone interpellate, cosa che evidentemente non è avvenuta. Siamo quindi in presenza di un’operazione strumentale finalizzata a un attacco indiscriminato alla stampa che utilizza a questo scopo le giornaliste, indicate come disponibili a cedere sui temi etici, in cambio di garanzie economiche.

Gli autori di Striscia la notizia sembra non sappiano che sono anni che le giornaliste propongono di cessare l’uso massiccio dell’anatomia femminile e quello stereotipato dell’immagine della donna, come appare in Tv e su molti giornali. 

È  grave che si utilizzi una trasmissione di grande audience per l’attacco indiscriminato a un’intera categoria professionale, con l’aggravante della discriminazione sessista (gli uomini non sono chiamati in causa).

 Voglio esprimere la mia personale solidarietà come donna e giornalista a Laura Rodotà ed a tutte le colleghe dei gruppi editoriali coinvolte come alibi a sostegno di una vergognosa manipolazione che vuole dimostrare l’indifferenza delle giornaliste verso i temi trattati nella grande manifestazione del 13  febbraio. Dispiace che chi fa spettacolo e vuole audience svilisca a tal punto un dibattito interessante e vivace che ha coinvolto un numero molto alto di persone in un momento in cui proprio le donne vivono con grande fatica e sacrificio -giornaliste incluse- i tempi difficili della crisi.

Presidente

Letizia Gonzales

@fnsisocial

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