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Editoria 22 Gen 2009

Il presidente dell'Antitrust Catricalà: "Bene il regolamento per l'editoria, ma occorre introdurre contributi a tempo" Giulietti (articolo 21): "Non si 'salvino' solo i giornali di partito"

Introdurre dei contributi a tempo per l'editoria. E' la proposta del presidente dell'Antitrust, Antonio Catricala' ha avanzato nel corso di una audizione davati alla commissione Cultura della Camera

Introdurre dei contributi a tempo per l'editoria. E' la proposta del presidente dell'Antitrust, Antonio Catricala' ha avanzato nel corso di una audizione davati alla commissione Cultura della Camera

''Sarebbe opportuno -ha quindi spiegato Catricala'- prevedere in generale un limite temporale al periodo di assegnazione dei contributi, che altrimenti si tramutano in una forma di sostegno a tempo indeterminato di iniziative imprenditoriali strutturalmente deficitarie perche' evidentemente non in grado di conseguire un adeguato gradimento da parte dei lettori''. Per il presidente dell'Antitrust, ''la previsione di un limite temporale generale, incentiverebbe gli stessi editori sovvenzionati a ricercare soluzioni organizzative nuove e piu' efficienti che consentirebbero anche di diffondere in maniera piu' estesa lo specifico contenuto editoriale''. Catricala' invita quindi il Parlamento a ''riflettere sul fatto che l'esistenza di pubblicazioni che si reggono stabilmente sul sostegno pubblico puo' sottrarre ambiti di mercato ad altre pubblicazioni che ne restano prive e che potrebbero affermarsi solo se avessero l'opportunita' di accedervi limitatamente alla fase di avvio. In tal modo, -continua- paradossalmente, si rischia di ostacolare lo stesso pluralismo che si vuole difendere''. Insomma, e' il ragionamento di Catricala', ''visto che il sostegno pubblico selettivo di per se' altera il corretto funzionamento del mercato con perdite di efficienza, e' della massima importanza individuare criteri di assegnazione piu' rigorosi allo scopo di evitare abusi e comportamenti opportunistici''. Per Catricala', poi, ''l'assetto attuale della disciplina legislativa delle sovvenzioni pubbliche all'editoria, stratificatosi nel corso tempo, appare, infatti, bisognevole di interventi volti ad incidere sulle disfunzioni che si sono manifestate nella pratica applicazione. Nel momento in cui si ponesse mano ad una revisione organica -dice il presidente dell?Autoria'- occorrerebbe anche tener presente le rilevanti novita' che nel frattempo hanno visto la luce. La progressiva diffusione di internet come veicolo sempre piu' importante di informazioni ed in genere il moltiplicarsi delle piattaforme trasmissive e la loro progressiva convergenza pongono in questione la centralita' della carta stampata''. In questa ottica, quindi, ''gli interventi pubblici di sostegno dovrebbero essere rivolti a consentire la nascita di nuove idee editoriali, nel rispetto del principio della neutralita' tecnologica. I sussidi diretti dovrebbero, quindi, essere orientati a permettere l'avvio dell'impresa e dovrebbero essere limitati nel tempo. La parametrazione del sussidio non dovrebbe essere basata sui costi dell'impresa, in quanto in tal modo si agevola l'inefficienza. Il riferimento al valore delle vendite e' piu' utile e piu' in sintonia con l'esigenza di tutela del pluralismo in quanto indicatore del contributo effettivo che la testata ad esso reca''. In conclusione, per Catricalaa', ''le agevolazioni postali non sembra abbiano sortito l'effetto sperato di sviluppare gli abbonamenti: va superato il privilegio di Poste. I sussidi in generale dovrebbero essere limitati nel tempo, proprio per consentire di usufruirne ad una piu' ampia platea di soggetti e dovrebbero essere diretti prevalentemente a sostenere la domanda''. (Adnkronos) Per Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, ''qualsiasi regolamento o riforma dell'editoria devono tener conto delle esigenze dell'intero comparto: guai se venissero 'messi in sicurezza' i giornali di partito e dimenticati tutti gli altri protagonisti di un settore che ha bisogno di interventi immediati, in primo luogo il credito di imposta e per l'acquisto della carta''. Giulietti auspica anche che ''prima degli Stati generali dell'editoria, annunciati dal sottosegretario Bonaiuti, si possa approvare il nuovo regolamento con gli emendamenti proposti dalle commissioni parlamentari e si possa impostare la riforma del settore''. (ANSA).

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