“Ai consiglieri di Amministrazione della Rai, che oggi hanno definito “intollerante e faziosa”, “unilaterale e parziale” la trasmissione di Annozero dedicata a Gaza, chiedo se abbiano effettivamente visto il programma prima di pronunciare parole così pesanti". E' quanto afferma il presidnete della Fnsi, Roberto Natale
"A loro beneficio (e dopo aver rivisto, per una valutazione più ragionata, la puntata in questione) - prosegue Natale - fornisco un sommario elenco degli elementi che contrastano con questi giudizi: i ripetuti interventi di Manuela Dviri; la ferma presa di distanza di Formigli e di Santoro dalle immagini del corteo che indicavano l’equazione Israele=SS; le analisi di Andrea Nativi; le obiezioni nette che Marco Travaglio ha mosso al giovane di Gaza presente in studio, al quale ha contestato l’attribuzione ad Israele della responsabilità tanto dell’ingresso di armi nella Striscia, quanto della feroce lotta tra Fatah e Hamas; le parole del giovane Tobia Levi; la commovente testimonianza in studio della giovane israeliana che raccontava dei massacri attuati nel suo Paese dai kamikaze; le osservazioni di Claudio Lavanga, il giornalista di Al Jazeera International che ha spiegato come Israele stia cercando di “conquistare il cuore” degli abitanti di Gaza; Corrado Formigli che ha citato lo scrittore Yehoshua a proposito delle responsabilità di Hamas; le critiche ad Hamas da parte di Rula Jebreal; il giovane ebreo che ha rigettato ogni possibile parallelo fra i morti di Gaza e la Shoah, e nel farlo ha ottenuto il pieno consenso di Santoro. Una trasmissione impeccabile, dunque? No, a mio avviso, soprattutto per un motivo: l’offesa a Lucia Annunziata (quando Santoro ha ipotizzato che le sue critiche all’impianto della trasmissione fossero un modo per “acquisire crediti verso qualcuno”). E si può anche discutere sui modi della “tirata” finale contro la politica. Ma né l’uno né l’altro elemento (che voglio pensare non siano stati centrali nella valutazione del CdA) consentono di dare giudizi così complessivamente negativi su un programma che invece ha fatto emozionare e ragionare sul dramma del Medio Oriente con una varietà di voci e di punti di vista; e lo ha fatto - merito non secondario - per il pubblico della prima serata. Con il suo ordine del giorno, il CdA Rai esprime una concezione pericolosamente conformista del ruolo dell’informazione, secondo la quale rischia di essere considerato fazioso e unilaterale semplicemente ciò che di solito in tv non compare”.