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Rai 28 Lug 2010

Il Presidente della Fnsi: “Innocenzi lascia l’Agcom ma Mauro Masi resta al suo posto e continua a fare scelte che pesano sulle casse dell’Azienda” Il direttore generale querela Roberto Natale Franco Siddi: “Risposte organich

“Dopo le indecenti trame messe in luce dalle intercettazioni provenienti da Trani, Giancarlo Innocenzi si è sentito in dovere di dimettersi dall'Agcom. Invece Mauro Masi, che pure in quei dialoghi collaborava a colpire l'autonomia della Rai, continua a stare al suo posto e a fare scelte che pesano sulle casse dell'azienda, la espongono alle sanzioni della magistratura e offendono i suoi dipendenti.

“Dopo le indecenti trame messe in luce dalle intercettazioni provenienti da Trani, Giancarlo Innocenzi si è sentito in dovere di dimettersi dall'Agcom. Invece Mauro Masi, che pure in quei dialoghi collaborava a colpire l'autonomia della Rai, continua a stare al suo posto e a fare scelte che pesano sulle casse dell'azienda, la espongono alle sanzioni della magistratura e offendono i suoi dipendenti.

La decisione che il Direttore generale prova a far passare su RaiNews24 è una vergogna in più, motivata da sole ragioni di servilismo politico. La Fnsi appoggia pienamente la scelta dell'Usigrai di far pronunciare le redazioni del servizio pubblico sull'operato del Direttore Generale, e chiede ai Presidenti Zavoli e Galimberti di sviluppare ogni azione per evitare questo ulteriore sfregio alla credibilità della Rai”. RAI: USIGRAI, NOMINE INACCETTABILI, PRONTI A VOTO SU MASI
ROMA, 27 LUGLIO - ''Inaccettabili, totalmente inaccettabili a cominciare dal metodo''. Così l'esecutivo Usigrai definisce le nomine che il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha proposto in vista del consiglio di amministrazione in programma domani. Il sindacato dei giornalisti Rai minaccia di ''aprire per la prima volta le urne per votare la fiducia su un direttore generale, che ha stravolto i palinsesti, depotenziando l'informazione e che continua a sfuggire al confronto''.
''Il direttore generale - si legge in un comunicato – invece di dedicarsi a discutere con il sindacato il Piano industriale e le ipotesi di modifica dei palinsesti prepara una 'lenzuolata' di nomine. Ciò che è ancora più grave è che mentre si chiedono sacrifici per rimettere in ordine il bilancio, si prepara la rimozione di Corradino Mineo da Rainews per fare posto a un caporedattore proveniente dall'esterno. Uno schiaffo alle risorse interne e agli oltre 250 dirigenti giornalisti della Rai attualmente demansionati. Sull'all news della Rai stiamo aspettando da tempo un piano di rilancio e di investimenti''.
''Al direttore generale Masi ricordiamo che non siamo disposti a guardare in silenzio - sostiene ancora l'Usigrai - mentre la politica cerca di completare il piano di occupazione dell'informazione del servizio pubblico. Ci appelliamo alla commissione parlamentare di Vigilanza affinché‚ chieda conto domani in audizione a Masi dell'ennesima infornata di nomine che sembrano dettate da motivazioni tutt'altro che editoriali''. (ANSA) RAI: DG VA AVANTI SU NOMINE,INSORGONO OPPOSIZIONE E FNSI
MASI QUERELA NATALE; DOMANI VERTICI IN VIGILANZA, POI CDA
ROMA, 27 LUGLIO - Questa volta Mauro Masi sembra intenzionato ad andare a fondo. Nonostante le proteste dei consiglieri di opposizione, le minacce di sfiducia da parte dei sindacati e il probabile fuoco incrociato che dovrà affrontare domani mattina in Vigilanza, il direttore generale della Rai vuole sfruttare l'ultimo cda prima della pausa estiva per far passare il pacchetto di nomine che slitta ormai da diverse settimane. I nomi sono stati ufficializzati e, come ampiamente annunciato, la tornata prevedrebbe i contestati spostamenti di Massimo Liofredi e soprattutto di Corradino Mineo.
Una linea di fermezza, quella di Masi, confermata anche dalla secca reazione alle proteste della Federazione Nazionale della Stampa, che, con il presidente Roberto Natale, ha chiesto le dimissioni del dg ricordando che, come emerso dalle intercettazioni di Trani, ''Masi collaborava a colpire l'autonomia della Rai''. Il sindacato ha bollato come una vergogna l'avvicendamento sulla poltrona di Rainews, sostenendo la minaccia dell'Usigrai di procedere al voto di fiducia sul manager in caso di mancato ripensamento. Parole che hanno spinto Masi ad annunciare querela.
Il dg dovrebbe proporre la nomina di Susanna Petruni per la direzione di Raidue al posto di Massimo Liofredi, dirottato ai Diritti sportivi; Franco Ferraro, proveniente da Sky Tg24, a Rainews 24, in sostituzione di Corradino Mineo, spostato al Gr Parlamento; Giovanni Scipione Rossi a Rai Parlamento; Giuseppe Pasciucco a Finanza e pianificazione; Roberto Rosseti al Coordinamento corrispondenti sedi estere; Silvia Calandrelli a Rai Educational. ''Le proposte del direttore generale sono inaccettabili - avvertono i consiglieri d'opposizione Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten -, se non ci saranno ripensamenti si andrà a uno scontro frontale e durissimo''.
A far insorgere l'opposizione soprattutto l'arrivo a Rainews di Ferraro, ritenuto vicino alla Lega Nord. ''Nonostante le difficoltà dei conti, la crisi editoriale e le cause perse, Masi pensa di chiudere la stagione con un grappolo di nomine che danneggia la Rai sul piano economico e del pluralismo'', afferma il responsabile comunicazioni del Pd, Paolo Gentiloni. Una linea condivisa dal capogruppo dell'Italia dei Valori in Vigilanza, Pancho Pardi. ''Un vecchio ritornello che, purtroppo per Gentiloni e compagni, viene sempre smentito dai fatti perché la Rai del centrodestra è una Rai che vince'', replica il capogruppo del Pdl in commissione di Vigilanza, Alessio Butti.
''Sul pluralismo è meglio che la sinistra stia zitta'', gli fa eco il capogruppo del Pdl in Senato, Maurizio Gasparri.
Opposizione e sindacati si appellano anche alla Commissione di Vigilanza che domani mattina ascolterà i vertici di Viale Mazzini. Un'audizione prevista oggi e poi slittata e non a caso riprogrammata prima del consiglio di amministrazione. Il presidente Sergio Zavoli avrebbe infatti tenuto il punto sulla necessità di verificare le reali intenzioni del dg prima della pausa estiva ed è probabile che lo scontro, prima che in cda, si accenda nell'aula di San Macuto. (ANSA) IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA, FRANCO SIDDI, HA DICHIARATO
“Dal direttore generale della Rai, Masi, è lecito attendersi risposte organiche sulle sfide per il futuro del servizio pubblico, rispettose degli immensi valori professionali di cui dispone e non minacce di querele al presidente della Fnsi, Roberto Natale, che ha rinnovato l'allarme per una situazione che si fa inquietante. Il sindacato dei giornalisti, lecitamente gli chiede di non perseverare nella catena di nomine in danno di qualcuno, ma di dare un assetto credibile e sostenibile all'organizzazione aziendale e ai giornali e programmi di informazione. La logica degli avvicendamenti non tiene se operata in danno di qualcuno che, di volta in volta, viene rimosso senza giustificato motivo, dequalificato, sottoutilizzato o addirittura esonerato di fatto dal lavoro. Dal caso Ruffini, reintegrato due volte dal giudice, in poi, gli accantonamenti e spostamenti ingiusti si sono moltiplicati. Il contenzioso è alle stelle e salirà ancora se Mineo sarà rimosso da RaiNews24, dove con la sua redazione e senza adeguati supporti organizzativi, tecnici e strutturali, ha fatto miracoli di vero servizio pubblico. E altrettanto dicasi, dopo le vicende di conduttori e incaricati di servizio del Tg1 accantonati senza soluzioni equipollenti, per Giovanni Masotti, rimosso dalla corrispondenza londinese, quasi messo sulla strada per far posto a un altro collega, a sua volta sollevato e lasciato per mesi senza funzioni dalla direzione del giornale radio. Quella di Masotti è una vicenda paradossale e insostenibile: a lungo candidato un po’ a tutto, poi d'improvviso cancellato. Uno scandalo. Oggi il Cda Rai analizza le proposte di nomine a raffica del direttore generale. Una calmata, una fermata, una nuova riflessione di quadro è l'unica soluzione, se si vogliono evitare altri guai. Si va ormai contro il tempo. Ma il tempo c'è per fare le cose giuste. Minacciare querele al presidente della Fnsi non porta da nessuna parte. Rispettare i contratti e i doveri del servizio pubblico non è un optional. Il sindacato sta in questo campo ed esige chiarezza e trasparenza, nella certezza del diritto e fugando le ombre che, purtroppo, un conflitto di interessi irrisolto tendono a coprire di leciti sospetti. Se l’Usigrai, sindacato unitario di tutti i giornalisti della Rai, ha deciso di far pronunciare le redazioni sulle scelte aziendali e del Direttore Generale, la risposta non può essere la minaccia una denuncia penale, ma soltanto l'apertura di un confronto a  bocce ferme nel quale le ragioni dei colleghi che lavorano nel servizio pubblico trovino le giuste risposte, senza fuggire da una realtà nebulosa”.
Roma, 28 luglio  RAI: MASI NON VA IN VIGILANZA, PROTESTA L'OPPOSIZIONE
ROMA, 28 LUGLIO - Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, non si è presentato in Commissione di Vigilanza dove era prevista la sua audizione. Erano presenti invece il presidente Paolo Garimberti e quattro consiglieri.
Masi ha inviato una lettera spiegando di non poter partecipare ''a causa di impegni improcrastinabili legati alla preparazione dell'imminente Consiglio di amministrazione, fra i quali la definizione di atti a valenza giuridica formale''.
''Desidero offrire la totale disponibilità - ha aggiunto Masi - a rispondere ai quesiti che gli onorevoli commissari riterranno di sottopormi, per le vie più brevi e per iscritto''.
L'opposizione ha protestato contro l'assenza del dg, parlando di ''offesa istituzionale''. La seduta della Commissione con l'audizione dei vertici Rai, dopo una relazione del presidente Paolo Garimberti, è stataaggiornata a domani alle 20. (ANSA) RAI: LETTERE SCHIFANI E FINI A ZAVOLI, ATTENZIONE A NOMINE
ROMA, 28 LUGLIO - Il presidente del Senato, Renato Schifani, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, hanno inviato al presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, e per conoscenza agli altri commissari, una lettera nella quale chiedono speciali attenzioni ai problemi dell'informazione, con particolare riguardo al capitolo delle nomine. Il documento è stato trasmesso alcuni giorni fa, ma a darne notizia è stato oggi lo stesso Zavoli in apertura della seduta della Commissione di Vigilanza.
La lettera è stata inviata - ha affermato il senatore del Pd - ''a seguito di una vibrata segnalazione fatta pervenire ai vertici delle due Assemblee dai capigruppo Pd, Anna Finocchiaro e Dario Franceschini''. Le lettere fanno riferimento anche alla centralità del pluralismo nel servizio pubblico televisivo. (ANSA) RAI: ZAVOLI, SU NOMINE CDA RISPETTARE DIGNITÀ PROFESSIONALE
ROMA, 28 LUGLIO - ''Non ho mai messo in discussione il ricorso allo spoil-system, ma rimango convinto che questa pratica non avrebbe dovuto né dovrebbe confliggere con il rispetto della dignità professionale, cominciando dalla valorizzazione delle risorse interne''. È un passaggio della nota introduttiva alla seduta odierna della Commissione di Vigilanza del presidente Sergio Zavoli.
''Temo possa dirsi - ha aggiunto Zavoli - che parte delle nomine ai vertici di importanti strutture aziendali traggono la loro origine da scelte prodotte in ambiti extra aziendali più che da istruttorie avviate e concluse all'interno della Rai.
Cito l'esempio di Ruffini, quello antecedente di Santoro, e quelli, a quanto leggiamo sui giornali, prossimi venturi: Di Bella, Masotti, Liofredi, Mineo, ecc. senza contare il nucleo crescente di professionisti via via esonerati dalle loro mansioni e rimasti senza incarichi''. (ANSA) RAI: GARIMBERTI, SU NOMINE NON DEROGO AI MIEI QUATTRO PUNTI FERMI PROPOSTE LARGAMENTE CONDIVISE, NO ESTERNI, PLURALISMO E RICOLLOCAZIONE
ROMA, 28 LUGLIO - ''Sulle nomine mi atterrò alla linea già espressa in passato. Non ho intenzione di derogare ai quattro punti fermi che ho più volte sottolineato. Ora vedremo quali nomine il direttore generale porterà oggi in Cda e vedremo come andrà la discussione ma la mia valutazione sarà ispirata ai principi già enunciati in occasione di precedenti nomine". Lo ha sottolineato il presidente della Rai, Paolo Garimberti, al termine dell'audizione in Commissione di Vigilanza, svoltasi stamane poco prima del Consiglio di amministrazione di viale Mazzini convocato alle 11 con all'ordine del giorno diverse proposte di nomina.
Garimberti ha ricordato i quattri principi enunciati all'inizio dell'agosto dello scorso anno e cioè: "Non voterò più nomine che non siano ampiamente condivise e quando dico ampiamente condivise voglio chiarire che intendo la sincera e convinta ricerca dell'unanimità come obiettivo di un metodo di lavoro che deve obbligatoriamente unirsi all'indispensabile requisito professionale".
La seconda condizione riguarda il pluralism "Per parte mia -dice il presidente- non voterò più - a prescindere dai curricula e dai meriti dei singoli candidati - proposte di nomina che, nell'analisi del quadro complessivo dell'Azienda, non assicurino quel pluralismo che non solo è un dovere della Rai nei confronti della collettività ma che è, e deve rimanere, il tratto distintivo dell'identità di Servizio Pubblico".
La terza condizione riguarda candidati esterni alla Rai: "Non voterò l'assunzione di professionisti esterni, giornalisti o dirigenti, se non verrà ampiamente dimostrato che non esistono in Azienda professionalità in grado di coprire quei ruoli apicali per cui vengono proposti" anche in relazione al "momento di crisi economica".
La quarta ed ultima condizione riguarda la ricollocazione dei dirigenti sollevati dall'incarico per nominarne altri. "Ultima considerazione: non voterò la sostituzione di direttori e dirigenti per cui non sia stata individuata una adeguata ricollocazione. È una questione di rispetto delle risorse aziendali anche per evitare possibili contenziosi sul versante del lavoro". (ADNKRONOS) RAI: VITA E GIULIETTI, ASSENZA MASI E' VIOLAZIONE DI LEGGE
ROMA, 28 LUGLIO - ''Come è evidente dalle norme di legge, la Rai è sotto il controllo e vigilanza del Parlamento.
Quindi il direttore è tenuto a rispondere alle convocazioni, fatti salvi eventuali impedimenti di carattere personale''. Lo affermano in una nota i parlamentari Vincenzo Vita del Pd e Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, in merito alla mancata presenza del dg della Rai, Mauro Masi, in commissione di Vigilanza.
''È inaccettabile la motivazione con cui il direttore generale della Rai Masi non si è presentato all'audizione in Vigilanza, vale a dire la preparazione dei lavori del CdA – si legge nel comunicato -. È del tutto chiaro che Masi si voglia sottrarre a una corretta procedura che regola i rapporti tra servizio pubblico e il Paese per il tramite delle istituzioni.
Non è la prima volta che lo denunciamo, ma ora la misura è davvero colma. Può la Rai avere un direttore generale che non rispetta le norme? E non hanno niente da dire gli esponenti del centrodestra presenti in commissione dello schiaffo che è stato oggi inferto alla Vigilanza nella sua interezza?''. (ANSA) RAI: CDA; NOMINE SLITTANO A DOMANI
ROMA, 28 LUGLIO - Slittano ancora le nomine Rai. A quanto si apprende, la questione - prevista per oggi all'ordine del giorno della riunione del consiglio di amministrazione – è stata rinviata a domani. Le nomine saranno messe al voto in cda domani alle 11. A quanto si apprende da fonti di Viale Mazzini, il direttore generale Mauro Masi avrebbe chiesto il rinvio a domani per alcuni approfondimenti tecnici. (ANSA)

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