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Ordine 15 Ott 2006

Il Presidente della Fnsi, Franco Siddi: "L'Ordine va riformato, non cancellato. Occorre tutelare la professione per garantire i cittadini e la legalità"

"C'è un modo sbagliato di difendere le professioni che vengono viste sempre più come società economiche, ma l'informazione non può essere trattata allo stesso modo perchè essa è un diritto del cittadino sul fronte della legalita"

"C'è un modo sbagliato di difendere le professioni che vengono viste sempre più come società economiche, ma l'informazione non può essere trattata allo stesso modo perchè essa è un diritto del cittadino sul fronte della legalita"

Lo ha affermato il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, a margine di un convegno su professione e legalità in corso nel Palazzo di Giustizia di Catania. Per Siddi, l' "ordine dei giornalisti può essere modificato ma non cancellato perchè - ha rilevato - l' informazione, che è alla base della tutela della legalità, non può essere trattata come merce". "Noi - ha sottolineato il presidente della Fnsi - non ci sottraiamo alla riforma, ma vogliamo contribuire a costruirla con il legislatore, senza subire le minacce di turno sull' abolizione dell' ordine". Secondo Siddi sono necessari "cambiamenti radicali" ma, ha osservato, "va sicuramente salvato l'articolo 2 della legge del 1963 che tutela le autonomie dell'informazione e dei giornalisti e il loro corretto rapporto con le fonti, perchè il giornalista deve essere testimone della libertà dei fatti evitando che subisca pressioni economiche o di piazza". "Andiamo a vedere insieme le cose che non vanno", ha aggiunto il presidente della Fnsi che ha citato tra gli obiettivi della riforma "la certezza di colpire in maniera efficace le violazioni e le distorsioni e allo stesso la tutela dei giornalisti onesti vittime di troppe invasioni di campo". "Non ci possono essere - ha detto Siddi - 128 consiglieri che tutti insieme sono giudici di secondo grado e procedure disciplinari che durano anni, peggio dei processi civili. Dobbiamo lavorare in tempi brevi per dare risposte certe agli eventuali danni subiti dal cittadino e al contempo alla tutela dei colleghi. Questo significherebbe rafforzare etica e legalità attorno alla professione". Siddi è tornato a chiedere "pene severe verso chi ha trasgredito le regole dell'ordine e violato la legge: deve lasciare la professione e non avere più possibilità di accesso".(ANSA)

@fnsisocial

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