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Editoria 29 Set 2008

Il gruppo di Fiesole: "No ai tagli indiscriminati all'editoria, serve un approfondito dibattito in Parlamento sui provvedimenti del governo"

L’editoria italiana attraversa un momento molto difficile, stretta tra la recessione economica, la contrazione dei consumi (tra i quali è ricompreso anche l’acquisto dei giornali) e lo strapotere televisivo in fatto di pubblicità, figlio di una cattiva legislazione.

L’editoria italiana attraversa un momento molto difficile, stretta tra la recessione economica, la contrazione dei consumi (tra i quali è ricompreso anche l’acquisto dei giornali) e lo strapotere televisivo in fatto di pubblicità, figlio di una cattiva legislazione.

In questa fase di calo di vendite e di risorse complessive a favore di periodici e quotidiani, rischiano ingiustamente di pagare il conto più salato alcune importanti voci, sul piano culturale e politico, del panorama nazionale. I giornalisti del Gruppo di Fiesole esprimono solidarietà ai colleghi e ai lavoratori de Il Manifesto, Liberazione, Il Secolo, La Padania, Europa, L’Unità e di tutte quelle testate (circa 80!) non necessariamente di partito (Corriere Mercantile, Corriere della Romagna, Bari Sera, La Voce di Mantova, ecc.) che rischiano la chiusura dopo la scelta del governo di tagliare in modo indiscriminato, a quanto sembra, i fondi destinati alle cooperative editoriali, ai giornali politici e di intervento sociale e culturale. I giornalisti del Gruppo di Fiesole sono stati tra i primi a porre l’esigenza di qualificare l’intervento pubblico, distinguendo tra chi fa informazione con riscontri di qualità e vendita, e chi “lucra” soldi pubblici; tra i giornali di partito in qualche modo significativi e quelli che si sono improvvisati “organi” di organizzazioni spesso fantasma. La necessaria opera di risanamento non può essere affrontata alla cieca. C’è il fondato sospetto che la ricerca del pareggio di bilancio celi l’obiettivo di eliminare posizioni critiche, scomode per la politica, per il governo e i suoi partiti. Temi così delicati che attengono alla democrazia e alla libertà di informazione sancita dalla Costituzione, non possono essere riformati con decreti legge. Il gruppo di Fiesole ritiene perciò necessario un approfondito dibattito parlamentare per la definizione di un provvedimento che tenga conto del diverso peso politico, sociale e culturale, oltre che editoriale, dei diversi giornali. 29/09/2008 IL COORDINAMENTO DEL GRUPPO DI FIESOLE Ezio Cerasi Beatrice Curci Chiara Longo Bifano Massimo Marciano Gabriele Porro

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