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Osservatorio sui media 16 Nov 2009

Il giornalismo ”crowdfunded” sbarca sul New York Times. Da lsdi.it

Le spese per un servizio di carattere scientifico pubblicato dal quotidiano martedì scorso sono state coperte con 6.000 dollari raccolti da Spot.us, un sito di ‘’crowdfunding journalism’’, attraverso le donazioni di 100 persone

Le spese per un servizio di carattere scientifico pubblicato dal quotidiano martedì scorso sono state coperte con 6.000 dollari raccolti da Spot.us, un sito di ‘’crowdfunding journalism’’, attraverso le donazioni di 100 persone

 – Fra i donatori Craig Newmark e Jimmy Wales

http://www.lsdi.it/2009/11/15/il-giornalismo-crowdfunded-sbarca-sul-new-york-times/

 

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Una piattaforma unica per il sostegno finanziario dell’ informazione online


Il sito francese Rue89 ha annunciato un progetto per la realizzazione di un sistema unico con cui chi lo vorrà potrà sostenere i propri siti favoriti attraverso una sorta di ‘’abbonamento’’ mensile e un previsione delle percentuali assegnate a ciascun destinatario – Una piattaforma come una sorta di ‘’rete sociale’’ – Il progetto finanziato dallo Stato nell’ ambito della campagna per il ‘’web che fa innovazione’’

http://www.lsdi.it/2009/11/11/una-piattaforma-unica-per-il-sostegno-finanziario-dell%E2%80%99-informazione-online/


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Si diffonde in Francia la figura del giornalista/animatore di comunità


Con lo sviluppo di internet le redazioni dei siti d’ informazione online devono cercare di ‘fidelizzare’ gli internauti che, clic dopo clic, navigano da un sito all’ altro – Così alcune testate, come l’ Express e le Figaro hanno cominciato a far ricorso a delle figure chiave, l’ animatore di comunità di internauti – Obbiettivo? Tenere insieme i visitatori costruendo delle comunità che contribuiscono a produrre l’ informazione

http://www.lsdi.it/2009/11/11/si-diffonde-in-francia-la-figura-del-giornalistaanimatore-di-comunita/


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Media e potere


Gli allarmi per la democrazia spesso un alibi per conservare il dominio sui media


L’ argomento della libertà di espressione viene spesso usato come fumo negli occhi, a vantaggio dei proprietari dei media – Un articolo di Serge Halimi, direttore di Le Monde Diplomatique, su counterpunch.com – Venti dinastie (Murdoch, Bolloré, Bertelsmann, Lagardère, Slim, Bouygues, Berlusconi, Cisneros, Arnault) esercitano su scala globale attraverso i media un’ influenza che eccede spesso quella dei governi

http://www.lsdi.it/2009/11/13/gli-allarmi-per-la-democrazia-spesso-un-alibi-per-conservare-il-dominio-sui-media/


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Un virus razzista ancora all’ opera nei media Usa


In occasione della strage di Fort Hood i cronisti americani hanno messo da parte sangue freddo e mente lucida e hanno finito per descrivere le proprie paure lasciandosi sfuggire la complessità di quanto stava avvenendo: una strage incubata all’interno di un’istituzione totalizzante, come è già accaduto in passato in alcuni atenei d’America, da un cittadino statunitense con genitori palestinesi, ma nato e cresciuto ad Arlington, in Virginia- Le analisi di Alan Mutter (“se io fossi musulmano o arabo, sarei infuriato e impaurito da questo racconto giornalistico irresponsabile”) e Mark Ames, che analizza le tante montature costruite dai media sulla strage per avvalorare l’idea di un nuovo 11 settembre – Resiste un ‘’ethnic profiling’’ come quello usato in passato contro gli afro-americani

http://www.lsdi.it/2009/11/13/un-virus-razzista-ancora-all%E2%80%99-opera-nei-media-usa/

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Giornali

 

Editori, giornali e giornalisti: che fare?


La tempesta che sta investendo il mondo dell’ industria editoriale, la crisi dei ruoli dei suoi protagonisti – editori, giornalisti, ma anche i lettori e la società nelle sue articolazioni –, la rivoluzione digitale e la difficoltà di scoprire nuovi modelli economici sono al centro dell’ ultimo numero di ‘’Problemi dell’ informazione’’, che contiene fra l’ altro due ampie analisi di Claudio Giua, direttore generale di Kataweb, e Luca De Biase, scrittore e giornalista del Sole24ore per cui ha progettato e dirige la sezione ‘’Nòva24’’

http://www.lsdi.it/2009/11/14/editori-giornali-e-giornalisti-che-fare/


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Da Google il 27% dei visitatori del sito del WSJ di Murdoch


Il 44% di questi visitatori provenienti dal motore di ricerca e da Google News sono ‘’nuovi’’ utenti, persone che non hanno visitato il sito negli ultimo 30 giorni – Possibile che al boss della News.co non interessino nuovi lettori “occasionali”, che potrebbero divenire nuovi lettori paganti?

http://www.lsdi.it/2009/11/12/da-google-il-27-dei-visitatori-del-sito-del-wsj-di-murdoch/


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Murdoch: i visitatori che ci porta Google non valgono nulla sul piano della pubblicità


Il magnate australiano spiega in una intervista a Sky News Australia il vero motivo del suo conflitto con Google e gli altri motori di ricerca – Quanto ai blogger, dovrebbero ‘’essere denunciati’’ a migliaia: linkano e commentano un articolo per il quale non hanno sborsato un centesimo e pertanto vanno puniti – “Il fair use è una pratica illegale che andrebbe affrontata in sede giuridica” – Problemi con l’ antitrust britannica dietro la decisione di rinviare l’ avvio dell’ accesso a pagamento ai contenuti online – Replica Google: ”tramite noi 100.000 click al minuto sui siti degli editori”

http://www.lsdi.it/2009/11/10/murdoch-i-visitatori-che-ci-porta-google-non-valgono-nulla-sul-piano-della-pubblicita/


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Free press: chiude un altro quotidiano a Londra


London Lite, il primo quotidiano del pomeriggio gratuito di Londra, ha chiuso dopo tre anni di vita. L’ ultima edizione del giornale è stata diffusa venerdì con un inserto a doppia pagina dal titolo “Thank you and good Lite!” con una selezione delle migliori prime pagine della sua storia

http://www.lsdi.it/2009/11/15/free-press-chiude-un-altro-quotidiano-a-londra/

 

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Fotogiornalismo

 

”Il fotogiornalismo non deve morire”


Su Poterefotografico un nuovo allarme sulla crisi del settore – ‘’Tutti i giornali che fino a qualche anno fa davano spazio al reportage fotografico hanno chiuso i battenti o hanno cambiato genere’’ – Un progetto per aiutare il fotogiornalismo

http://www.lsdi.it/2009/11/11/il-fotogiornalismo-non-deve-morire/


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La Tv e le Tv


Una linea ”neutra” per la CNN


L’ uscita di scena di Lou Dobbs, commentatore di destra che conduceva un programma “alla Giuliano Ferrara”, fa pensare che il canale all news di Atlanta stia per cambiare strategia, assumendo un taglio più asettico ed evitando ogni tipo di partigianeria – Dobbs verrà sostituito da un cronista più misurato, con un passato alla Associated Press

http://www.lsdi.it/2009/11/15/una-linea-neutra-per-la-cnn/

 

 

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