''Ci sarò e spero siano in tanti a partecipare e a testimoniare una presa di coscienza, una voglia di reagire di fronte a determinati atteggiamenti e comportamenti'': così il direttore di Repubblica Ezio Mauro - intervistato da Articolo 21 - spiega perché parteciperà alla manifestazione del 3 ottobre per la libertà di informazione.
''Comunque la pensino - afferma Mauro - di destra o di sinistra che siano, dovrebbero esserci tutti coloro che vogliono una democrazia più robusta, forte, sicura, limpida, aperta. Più libera''. ''Noi siamo una democrazia robusta - spiega il direttore di Repubblica - ma il problema è la qualità della nostra democrazia. Quello che sta accadendo la indebolisce, oltre a danneggiare fortemente l'immagine del nostro Paese all'estero.
L'elenco degli attacchi è lungo e continu ci sono le querele ai giornali stranieri, la richiesta di risarcimento pesante all'Unità, l'invito ufficiale agli imprenditori dal palco di Confidustria a non fare pubblicità su Repubblica perché lo critica, si apostrofano come 'delinquenti' due nostri giornalisti che gli fanno le domande, l'attacco a Miguel Mora corrispondente del Pais che gli fa una domanda e che si sente rispondere 'se continua così il suo giornale è destinato al fallimento', e poi l'attacco alle trasmissioni ''scomode'' o che comunque provano a non frantumare la realtà e ricostruirla come fanno i tg di stretta osservanza berlusconiana... Potrei continuare a lungo: tutto questo messo insieme ci dice che il diritto dei cittadini di essere informati vive una fase molto critica''. (ANSA)