Strana teoria quella espressa oggi (lunedì 3 ottobre) da Maurizio Rossi, editore dell'emittente genovese Primo Canale. Chiudere i telegiornali regionali della Rai e assegnare i finanziamenti per l'informazione locale alle emittenti private.
ASSOCIAZIONE LIGURE DEI GIORNALISTI Strana teoria quella espressa oggi (lunedì 3 ottobre) da Maurizio Rossi, editore dell'emittente genovese Primo Canale. Chiudere i telegiornali regionali della Rai e assegnare i finanziamenti per l'informazione locale alle emittenti private. E, a corollario di questo, tutta una serie di (non nuove) affermazioni e critiche sul canone e sulla validità del sistema del servizio pubblico, in chiave nazionale e locale. E' preoccupante che un editore proponga la chiusura di spazi informativi di un altro editore per ottenere una sorta di redistribuzione delle risorse. E che lo faccia senza contraddittorio, vantando la propria buona organizzazione aziendale, redazionale e il fatto di non avere i "minuti contati" quando conosce benissimo le differenze esistenti tra una struttura come quella della Rai e quella di Primo Canale o di altre emittenti locali. L'Associazione Ligure di Giornalisti non ha mai lesinato critiche alle gestioni aziendali errate della Rai, sia in chiave organizzativa sia per quanto concerne le eccessive influenze della politica e di tutti i partiti. Non lo diciamo certo solo oggi per convenienza. Ma in questa occasione la legittima iniziativa di potenziamento aziendale dell'editore Maurizio Rossi, non può non trovare il nostro giudizio negativo sul "come" e sul "merito" di come è stata presentata e motivata. E' certamente giusto che l'emittenza locale, quella che rispetta i contratti riconosciuti dalle rappresentanze professionali dei giornalisti, quella che non applica la flessibilità e la precarizzazione che rendono così "snelle" le strutture private, trovi riconoscimenti e sostegno: come questa associazione da sempre sostiene. Così come giustamente contestiamo spesso ogni forma di precariato in Rai. Ma non è possibile affrontare il tema con la demagogia espressa oggi. Il pesante messaggio lanciato ai telespettatori sintonizzati su Primo Canale, senza possibilità di contaddittorio, è stato: chiudiamo l'informazione regionale della Rai. E poco importa che nella loro magnanimità editore e direttore dell'emittente abbiano detto, come riporta l'agenzia Ansa "non abbiamo nulla contro i colleghi che lavorano in Rai e questa non è una campagna contro i giornalisti e i dipendenti della Rai Liguria". La concorrenza, il mercato, il rispetto delle regole di tutti e da parte di tutti, devono essere le fondamenta delle iniziative editoriali. Non il ridimensionamento degli spazi che ogni testata, legittimamente, occupa. ASSOCIAZIONE LIGURE DEI GIORNALISTI Marcello Zinola segretario associazione ligure dei giornalisti