“Con Lamberto Sechi scompare un grande giornalista del ‘900, un professionista che ha profondamente contrassegnato l’innovazione dei “magazine” italiani d’informazione: Un uomo colto e profondamente ancorato alla visione di un giornalismo che si fa apprezzare per i fatti, per come li racconta e per come li presenta sulle pagine della carta stampata, soprattutto quella patinata dei periodici, come elementi che immediatamente richiamano il lettore ad una connessione con gli stessi.
E per questo, per sua definizione, con “i fatti separati dalle opinioni” nella convinzione che, sul periodico, le grandi opinioni, espresse da firme via via diventate celebri, offrano quel valore supplementare alla notizia che nello stesso tempo ne diviene chiave di lettura e espressione dell’anima del giornale.
Lamberto Sechi ha realizzato in maniera impareggiabile questa operazione soprattutto nella Mondadori dei suoi fondatori, durante la lunga direzione di Panorama (14 anni), dove ha formato una vera e propria scuola di grandi giornalisti (da Giulio Anselmi, a Claudio Rinaldi, da Carlo Rognoni a Roberto Briglia, da Fiamma Nirenstein a Corrado Augias, da Chiara Beria d’Argentine a Guido Quaranta), nella proposizione di un’informazione fresca, attraente e mai banale neanche sugli aspetti della cronaca “leggera”.
Lamberto Sechi è stato un giornalista a tutto tondo, che alla professione e alla sua funzione ha attribuito il primato assoluto su ogni altro interesse. E se quella di “Panorama” è l’esperienza che più lo contraddistingue anche come uomo del suo tempo - parmigiano di nascita, solide radici sarde, Kennedyano di ispirazione e di visione culturale - per lui di pari livello e di identica intensità professionale sono state le esperienze nei periodici Rizzoli e alla guida di un nuovo quotidiano locale come La Nuova Venezia.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana lo ha trovato vicino e ancora molto attento alla promozione di un giornalismo competente e etico fino a poco tempo fa nella Fondazione “Formenton”.
Nel ricordarlo, la Fnsi è vicina con profondo cordoglio ai famigliari e a quanti gli sono stati vicini fino alla fine”.
E’ MORTO LAMBERTO SECHI STORICO DIRETTORE DI PANORAMA
E' morto Lamberto Sechi storico direttore di Panorama. Sechi, nato a Parma nel 1922, aveva assunto nel 1965 la direzione della rivista Mondadori - allora mensile - ed aveva coniato lo slogan per la pubblicazione 'i fatti separati dalle opinioni'.
Lasciato Panorama nel 1979, Sechi è stato in seguito direttore di quotidiani come 'La Nuova Venezia' e di altri settimanali come 'L'Europeo', oltre che direttore editoriale dei periodici Rizzoli.
Sechi - morto a Cortina d'Ampezzo - aveva 89 anni e prima di arrivare a 'Panorama' aveva avuto esperienza nel giornalismo periodico locale in Emilia in testate come 'Architrave' e il 'Giornale dell'Emilia' ed era stato direttore della Settimana Incom. Nel 1957 aveva fondato il mensile femminile Arianna, dell''Arnoldo Mondadori Editore'.
A 'Panorama' aveva sostituito Nantas Salvalaggio, fondatore della testata.
Sul modello di 'Time', Sechi aveva trasformato 'Panorama' in un settimanale di formato tabloid e dal taglio veloce, con un linguaggio spigliato e senza nessuna riverenza politica.
La linea politica del settimanale era moderatamente di sinistra: 'kennedyana' secondo la sua stessa definizione. Ed innovativa per la presenza anche di alcune rubriche come 'Periscopio', caratterizzate dal gossip e nudi femminili.
In pochi anni 'Panorama' diventò il primo settimanale italiano, influenzando anche il principale concorrente 'L'Espresso', costretto a passare al formato tabloid.
Sotto la direzione di Sechi sono cresciute molte firme del giornalismo italiano. Sechi aveva lasciato il giornalismo attivo nel 1995. (ANSA)