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Cdr 07 Mar 2006

Il Cdr Finegil Veneto (Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Mestre e Venezia) esprime il suo sostegno alle iniziative della Fnsi

Raccogliendo i commenti e le indicazioni dei giornalisti dei quotidiani Finegil Veneto -Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Mestre e Venezia - sulla gravissima situazione della vertenza contrattuale portata dagli editori alla paralisi della trattativa, il Cdr esprime il suo sostegno alle iniziative sinora adottate (scioperi, iniziative in sede politica, manifestazioni in occasione delle Olimpiadi invernali e del Festival di Sanremo) dalla Fnsi per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e invita il sindacato, a livello regionale e nazionale, a continuare le azioni di protesta non escludendo il ricorso allo sciopero nel corso della campagna elettorale.

Raccogliendo i commenti e le indicazioni dei giornalisti dei quotidiani Finegil Veneto -Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Mestre e Venezia - sulla gravissima situazione della vertenza contrattuale portata dagli editori alla paralisi della trattativa, il Cdr esprime il suo sostegno alle iniziative sinora adottate (scioperi, iniziative in sede politica, manifestazioni in occasione delle Olimpiadi invernali e del Festival di Sanremo) dalla Fnsi per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e invita il sindacato, a livello regionale e nazionale, a continuare le azioni di protesta non escludendo il ricorso allo sciopero nel corso della campagna elettorale.

E' nota la contropiattaforma degli editori che mira ad allargare il fronte del lavoro precario e abusivo, ridurre drasticamente gli stipendi ai nuovi assunti, abbattere il valore degli scatti di anzianità per tutti, licenziare chi si ammala, ottenere la possibilità di licenziamento dei capiredattori e di sollevare liberamente i capiservizio; indebolire con altre forme di flessibilità-precarietà (legge Biagi) le redazioni per rendere meno liberi i giornalisti. E’ chiaro l'obiettivo finale degli editori che non si limita alla volontà di sottoscrivere un contratto al ribasso, ma mira a disarticolare dalle fondamenta il contratto di lavoro. L’attacco all’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti, l’Inpgi, attuato dai rappresentanti della Fieg bloccando la procedura (pareri delle parti sociali) per la riforma dell’Istituto (che opportunamente ha reagito denunciando gli editori per danni) mira a indebolire attraverso il commissariamento dell’Inpgi, uno dei cardini del sistema dei tutele della categoria. Di fronte alla portata di questo scontro, la riconquista di un reale tavolo di trattative con gli editori passa per forza di cose dal rilancio delle iniziative conflittuali che a questo punto non appaiono più rinviabili anche se siamo consapevoli che si è aperta in questi giorni una delle più rilevanti campagne elettorali degli ultimi tempi. Ci auguriamo dunque che gli editori si facciano guidare dal senso di responsabilità e offrano la disponibilità a trattare, per evitare scioperi e azioni di lotta in un periodo delicato della vita del Paese che le nostre redazioni sono in ogni caso pronte portare avanti in modo compatto. Per il Cdr Il portavoce Giuliano Doro

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