Il Cdr de l'Adige invita la Fnsi a proseguire la mobilitazione avviata un anno fa per il rinnovo del contratto di lavoro, senza sconti di alcun genere, che possano essere dettati dall'imminenza delle elezioni politiche o da altri eventi.
Il Cdr de l'Adige ribadisce con forza che la mobilitazione dei giornalisti italiani per difendere il diritto-dovere ad informare i cittadini secondo principi di autonomia, indipendenza e correttezza, ha tanto più valore se la si ricollega a momenti particolarmente importanti per la stessa dinamica democratica del Paese, in cui l'attenzione dei cittadini verso il sistema delle istituzioni è massimo. E' in questi frangenti che il messaggio dei giornalisti, da oltre un anno senza contratto, ricattati sul fronte pensionistico e sottoposti a forti pressioni nelle redazioni, può passare con più efficacia e più forza, rompendo una cortina di silenzio costruita anche da loro stessi intorno alla vertenza per il rinnovo contrattuale. E' in questi momenti che non si ci si può permettere il lusso di tergiversare, di fronte ad una Federazione degli editori che mira solo a smantellare l'impianto contrattuale e a risparmiare sempre più sul costo del lavoro, senza porsi invece il problema di come migliorare la qualità dei media oggi sul mercato, di come riequilibrare le risorse pubblicitarie oggi pericolosamente trasferite dalla carta stampata alle tv nazionali, di come dar spazio a nuovi investimenti e per quale futuro. La scorciatoia scelta dagli editori per allargare sempre più il fronte dei precari, dei contratti a termine, degli abusivi, è inaccettabile e il tentativo di rendere più deboli e asserviti i giornalisti va quindi respinto con forza, compattezza e dignità, anche a costo di scioperare per più giorni consecutivi. Le azioni di forza messe in campo nei mesi scorsi hanno permesso alla Fnsi di incassare risultati significativi con il rinnovo biennale dell'accordo Aeranti-Corallo e con l'ammissione al tavolo delle trattative dell'Aran per il rinnovo del contratto dei dipendenti degli uffici stampa: negare che questi risultati siano arrivati anche grazie agli scioperi e alle azioni di forza (legali) è negare l'evidenza. Il Cdr de l'Adige di Trento