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Vertenze 27 Mar 2007

Il Cdr de ‘l’Unità’ agli azionisti: “Uscite dall'ombra e confrontatevi con noi” Serventi Longhi rinnova l'appello alla proprietà del giornale

Appello dell'Unità agli azionisti: ''basta con questo silenzio di tomba sulle sorti del quotidiano. Uscite dall'ombra e confrontatevi con noi''. Venerdì è prevista la riunione del cda che potrebbe prendere decisioni importanti per le sorti della storica testata e il corpo redazionale è ancora all'oscuro su quello che potrebbe accadere.

Appello dell'Unità agli azionisti: ''basta con questo silenzio di tomba sulle sorti del quotidiano. Uscite dall'ombra e confrontatevi con noi''. Venerdì è prevista la riunione del cda che potrebbe prendere decisioni importanti per le sorti della storica testata e il corpo redazionale è ancora all'oscuro su quello che potrebbe accadere.

Intanto i rumors e le indiscrezioni si moltiplicano e si inseguono. A cominciare da un possibile ridimensionamento dell'organico e del numero delle pagine che potrebbe portare a trasformare in modo sostanziale il quotidiano facendolo diventare una sorta di giornale 'slim', come per esempio il Foglio o il Riformista. Per questo, i giornalisti dell'Unità chiedono a gran voce chiarezza sulla linea che la proprietà intende seguire: ''è da mesi - denuncia il cdr - che siamo in attesa del piano industriale ed editoriale''. Piano che è stato messo a punto da ''una società terza, Value and Partners, che, a quanto risulta finora non ha mai avuto a che fare con il settore dell'editoria''. Insomma, sembra proprio che ''l'Unità è ad un bivio: o c'è il rafforzamento del giornale o c'è un suo ridimensionamento. La via intermedia, quella del galleggiamento, non è accettabile. Per questo all'azienda diciamo: confrontiamoci''. Ma questo confronto, precisa Umberto De Giovannangeli, componente del Cdr, ''deve coinvolgere anche la sinistra. Anzi, le sinistre ad iniziare dai Ds'', che quando naque l'Unità avevano il controllo totale della testata. Dello stesso tenore anche l'appello del segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi che, oltre a rinnovare l'appello alla proprietà del giornale, ha ricordato ''gli ultimi anni di storia dell'Unità. Sono stati anni di sofferenza, di confronti duri e serrati. Ma nel dna della nostra organizzazione c'è la difesa di uno storico giornale, della sua redazione, del suo patrimonio di credibilità. Faremo di tutto – assicura - per difenderne l'identità. Non si può pensare di stravolgere l'Unità. Non si può fare un giornale di 15 giornalisti, un giornale residuale''. E poi, riferendosi alla Value and Parteners che ha curato il nuovo piano, Serventi Longhi dice: ''quando vediamo strutture di consulenza esterna ci preoccupiamo. Per questo chiediamo agli azionisti di uscire dall'ombra e confrontarci con noi. Benvenga un eventuale allargamento degli azionisti o anche un potenziamento della base pubblicitaria, su cui finora l'Unità è stata molto discriminata''. Insomma, insiste Serventi Longhi, ''venerdì, quando si riunirà il cda, gli azionisti prendano le loro decisioni e poi le comunichino''. A prendere parte alla conferenza stampa che si è svolta nella sede di Stampa Romana c'è anche l'associazione Art.21 che per voce di Beppe Giulietti ha dato disponibilità di farsi portavoce in Parlamento di un ennesimo appello ai vertici del quotidiano, nel caso in cui anche questa volta si dovessero mostrare sordi agli appelli. ''Se dovesse servire - ha detto Giulietti- art.21 potrebbe chiedere al Parlamento di avere per l'Unità la stessa attenzione che in passato le Camere hanno rivolto al settore. Nessuno - ha precisato- vuole bloccare i cambi di proprietà ma occorre sapere quali sono le eventuali trattative in atto''. E, infine, senza nascondere la sua preoccupazione sul futuro del quotidiano ha detto: ''quando ero ragazzo mi facevano diffondere l'Unità. Oggi, vorrei almeno continuare a leggerla''. (ADNKRONOS)

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