Consegnati nel Palazzo Paolina di Viareggio i riconoscimenti del premio «Cronista dell'anno 2005 - Piero Passetti» assegnato dall'Unione Cronisti ai giornalisti che si sono distinti per i loro servizi di cronaca.
I premi sono andati: per l'informazione stampata a Chiara Carenini dell'ANSA; per l'informazione radio-tv ad Alessandro Gaeta del TG Uno Rai; la targa del Presidente della Repubblica alla redazione della cronaca romana della Repubblica; la targa presidente del Senato ad Anna Maria Chiariello del Tg5; la targa del Presidente della Camera a Roberto Fiorentini del Giorno; la targa Presidente della Corte Costituzionale a Maria Anna Fiocchi di Telecity-7 Gold; la targa del Capo della Polizia a Giorgio Sturlese Tosi di Panorama; la targa Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri ad Antonella Stocco del Messaggero; la targa Comandante della Guardia di Finanza a Jurji Bogogna e Lorenza Ghidini di Radiopopolare; la targa Federazione nazionale stampa italiana (FNSI) a Giampiero Rossi dell'Unità; la targa dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti a Federico Monechi della sede Rai Toscana; il premio «Vita di cronista» a Salvatore Maffei. Nel corso della cerimonia il sindaco di Viareggio, Marco Marcucci, ha consegnato un riconoscimento speciale al collega di Rainews 24 Sigfrido Ranucci per lo scoop sulle bombe al fosforo sganciate in Irak, premio che gli è stato assegnato dal Comitato della pace e cooperazione del Comune di Viareggio. Il presidente dell' Unione nazionale cronisti italiani (Unci) Guido Columba ha evidenziato il ruolo fondamentale dei cronisti e dei giornalisti in particolare: «Il nostro è un servizio utile per salvaguardare la democrazia del paese. È importante difendere la libertà di stampa e poter accedere alle fonti per verificarle». «Un aspetto da non sottovalutare - ha proseguito Columba - è quello della libertà di espressione che non riguarda solo i giornalisti, ma ogni singolo cittadino». Alla cerimonia di premiazione, che rientrava tra le iniziative per la Festa della Toscana in corso in questi giorni con 700 eventi celebrativi, era presente anche la reporter americana Judith Miller che si è dovuta dimettere dal New York Times, giornale per il quale lavorava e che ha passato 85 giorni in carcere in seguito allo scandalo Cia-Gate, la fuga di notizie sul ruolo di spia di Valerie Plame, moglie di Joe Wilson, un ex ambasciatore che aveva criticato le ragioni dell' intervento americano in Iraq. (ANSA – 29 novembre 2005)