Si rivolge ai governi di tutto il mondo per porre fine all’impunità per i crimini perpetrati ai danni di giornalisti e operatori dei media: è la nuova campagna globale della IFJ, la Federazione Internazionale dei Giornalisti. Sotto i riflettori, in particolare, la drammatica situazione in Messico, Filippine, Ucraina e Yemen. “L'impunità non mette in pericolo solo i giornalisti. In pericolo – scrive il presidente dell’IFJ, Jim Boumelha – è la stessa democrazia”.
La Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) ha
lanciato la campagna 2015, rivolta ai governi di tutto il mondo, per combattere
l’impunità per i crimini contro i giornalisti. La campagna partirà il 2
novembre, Giornata delle Nazioni Unite dedicata al tema, e si concluderà il 23
novembre 2015.
Con la nuova campagna, l'IFJ chiede ai suoi affiliati di denunciare qualsiasi
reato commesso ai danni di giornalisti rimasto impunito. “L'omicidio è la forma
più alta di questi crimini, ma tutti gli attacchi rivolti ai giornalisti che
restano impuniti devono essere denunciati", afferma l'organizzazione.
La campagna 2015 rivolge particolare attenzione a quattro paesi: Messico,
Filippine, Ucraina e Yemen.
In Messico, dal 2010 ad oggi, sono 50 i giornalisti e gli operatori della
stampa che hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro e secondo la
'Commissione nazionale per i diritti umani' messicana circa l’89% dei casi di
aggressione sono tuttora irrisolti. 15 sono i giornalisti uccisi in Yemen dal
2011, dieci dei quali nel solo 2015, e nessuno degli autori degli omicidi è
stato assicurato alla giustizia. Inoltre, l'IFJ si rammarica che non una sola
condanna sia stata emessa per il massacro di 32 giornalisti nel 2009 nelle
Filippine, dove nell’anno in corso sono stati uccisi 7 operatori
dell’informazione. Mentre in Ucraina, una recente inchiesta sui crimini contro
i giornalisti ha registrato, dall’inizio del 2014, 8 uccisioni, 125
intimidazioni, 322 assalti, 162 tentativi di censura e 196 casi di
intimidazione: su 54 indagini avviate, solo tre casi sono arrivati in
tribunale.
“Oggi nel mondo si indaga su un solo omicidio su 10 che hanno come vittima gli
operatori dei media – ha detto il presidente dell’IFJ, Jim Boumelha –. Esortiamo
tutti i nostri affiliati a farsi parte attiva della nostra campagna contro l'impunità
e a sostenere le nostre iniziative”.
“L'impunità non mette in pericolo solo i giornalisti. In pericolo – conclude
Boumelha – sono la stessa democrazia e il diritto dei cittadini ad essere
informati. È il momento di consegnare gli assassini alla giustizia e, per
questo, dobbiamo continuare ad appellarci ai governi”.
Maggiori informazioni sulla campagna saranno disponibili anche su Twitter, Facebook e sul sito della IFJ.