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Osservatorio sui media 18 Mar 2011

I ricavi dei quotidiani Usa calano ai livelli di 25 anni fa

Gli ultimi dati della Newspaper Association of America –  Se si considerasse l’ andamento dell’ inflazione, gli investimenti pubblicitari sui giornali sarebbero pari a quelli registrati 50 anni fa, nel 1962 – La pubblicità online rappresenta ora il 14% dei ricavi globali rispetto al 4% che era nel 2005

Gli ultimi dati della Newspaper Association of America –  Se si considerasse l’ andamento dell’ inflazione, gli investimenti pubblicitari sui giornali sarebbero pari a quelli registrati 50 anni fa, nel 1962 – La pubblicità online rappresenta ora il 14% dei ricavi globali rispetto al 4% che era nel 2005

La pubblicità sui quotidiani americani è sprofondata allo stesso livello di 25 anni fa, mentre il mercato ha seguito la migrazione dei lettori verso internet, dove i costi delle inserzioni sono molto più bassi di quelli imposti dagli editori sulla carta.

Gli inserzionisti – spiega l’ Associated Press citando i dati diffusi martedì dalla Newspaper Association of America – hanno speso infatti nel 2010 25,8 miliardi di dollari nei quotidiani, la cifra più bassa dal 1985, quando gli investimenti complessivi nei giornali erano stati pari a 25,2 miliardi di dollari.

Se si considera l’ andamento dell’ inflazione, la pubblicità sui quotidiani si aggira più o meno allo stesso livello di 50 anni fa. Nel 1962 i giornali registrarono complessivamente 3,7 miliardi, che tradotti ai giorni nostra valgono circa 26 miliardi di dollari.

La pubblicità sulla carta – aggiunge l’ AP – è calata in maniera costante negli ultimi 5 anni, riducendo drasticamente la principale fonte di ricavi degli editori. Anche se l’ economia ha mostrato segni di ripresa a partire dal 2009, i giornali continuano a registrare la diminuzione delle entrate a visto che gli inserzionisti si rivolgono a soluzioni molto meno care o gratuite offerte da internet che, tra l’ altro, consente di diffondere i messaggi proprio alle persone più interessate ai loro prodotti. Questo spostamento ha accelerato negli ultimi anni a mano a mano che i lettori abbandonavano la carta per il web.

(segue su Lsdi)

@fnsisocial

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