CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Vertenze 16 Dic 2006

I Comitati di Redazione del "Sole 24 ore" e del "Messaggero" attaccano gli editori: "La Fieg affossa l'Inpgi, assieme al contratto è in gioco la riforma previdenziale"

'Insieme al contratto e' in gioco anche la riforma previdenziale. Il 'tanto peggio tanto meglio' degli editori sta portando al dissesto l'Inpgi, l 'istituto di previdenza dei giornalisti italiani'': e' quanto si legge in un comunicato congiunto dei Cdr del 'Sole 24 ore', del 'Messaggero' e di altri quotidiani, che apparira' domani (oggi 16 dicembre n.d.r) sui giornali.

'Insieme al contratto e' in gioco anche la riforma previdenziale. Il 'tanto peggio tanto meglio' degli editori sta portando al dissesto l'Inpgi, l 'istituto di previdenza dei giornalisti italiani'': e' quanto si legge in un comunicato congiunto dei Cdr del 'Sole 24 ore', del 'Messaggero' e di altri quotidiani, che apparira' domani (oggi 16 dicembre n.d.r) sui giornali.

(ANSA 15 dicembre) ' ''Anche questo giornale - scrivono le rappresentanze sindacali - oggi esce per il secondo giorno consecutivo privo delle firme dei suoi giornalisti. A sostegno dell'apertura delle trattative contrattuali la Fnsi ha indetto tre giorni consecutivi di black-out delle firme su tutti i media. Insieme al contratto e' in gioco anche la riforma previdenziale''. ''Nel giugno del 2005 - ricordano - l'ente approvo' una riforma dei trattamenti pensionistici che responsabilmente introduceva i correttivi indispensabili per mantenere nel lungo periodo i propri conti in ordine. Diversamente i suoi bilanci erano destinati a chiudersi in deficit a partire dal 2017 bruciando il patrimonio dell'istituto nei successivi 15 anni. La riforma avrebbe dovuto decorrere a partire dal primo gennaio di quest'anno ma e' ancora al palo''. ''La Fieg, la federazione degli editori - si legge ancora nella nota - ha nei fatti bloccato tutto a causa della dura vertenza contrattuale in corso. Per farlo ha utilizzato una norma della legge istitutiva delle casse di previdenza privatizzate (tra cui rientra l' Inpgi) secondo la quale le misure adottate dal Consiglio di amministrazione che hanno effetti su contributi e prestazioni pensionistici debbono essere controfirmate dal ministro del Lavoro 'sulla base delle determinazioni definite' dalle parti sociali. Il sindacato ha formalmente dato il suo assenso, gli editori no. Ogni anno di ritardo nell'avvio dei provvedimenti correttivi - hanno accertato le stime degli attuari - comporta un danno di ben 20 milioni al patrimonio dell'istituto. Oltre che irresponsabile il comportamento della Fieg appare anche difficilmente comprensibile. Normalmente sono i sindacati che si oppongono ad una riduzione dei trattamenti pensionistici. E non certo i datori di lavoro consapevoli che un deficit previdenziale dovra' essere coperto da un aggravio di contributi previdenziali e, pertanto, si tradurra' prima o poi in un incremento nel costo del lavoro. Ma, accecati dal loro massimalismo contrattuale, i nostri editori trascurano tutto. Anche i loro interessi. Nell'ultima riunione gli editori hanno chiesto una piu' forte rappresentanza nel Cda dell' Inpgi ed hanno posto questa richiesta come condizione per firmare l 'accordo: ma con gli editori sul ponte di comando ben difficilmente l'istituto potrebbe contrastare l'evasione contributiva delle case editrici, come e' avvenuto finora. Su questo aspetto, tuttavia, i nostri editori preferiscono sorvolare''.

@fnsisocial

Articoli correlati