La Federazione europea dei giornalisti (Efj) ha lanciato un appello a tutti i sindacati della stampa nazionali perché solidarizzino con i giornalisti greci, contro quella che è stata definita una minaccia “bizzarra e inspiegabile” di chiudere radio Flash, una delle emittenti più popolari, e professionali, del paese ellenico.
(Astro9colonne) - Atene, 10 ott - La Federazione europea dei giornalisti (Efj) ha lanciato un appello a tutti i sindacati della stampa nazionali perché solidarizzino con i giornalisti greci, contro quella che è stata definita una minaccia “bizzarra e inspiegabile” di chiudere radio Flash, una delle emittenti più popolari, e professionali, del paese ellenico. Il piano di chiusura della stazione radio e il suo servizio di news online “Flash.gr” giunge, sottolinea la Efj, “senza una qualsivoglia consultazione sindacale sulle conseguenze di una ristrutturazione, e se portato a termine lascerà senza lavoro 120 tra giornalisti e tecnici”. L’annuncio di chiusura dell’emittente è giunto la scorsa settimana, sorprendendo non poco i suoi dipendenti dal momento che si tratta di uno dei canali di notizie più rinomati del paese, molto rispettato per il suo pluralismo e la sua credibilità. “La notizia che radio Flash minaccia di chiudere è stupefacente e incomprensibile – ha dichiarato Aidan White, segretario generale dell’Ifj -. La stazione è un pilastro del sistema democratico greco, ed è una delle poche emittenti nazionali con linee editoriali che rispecchiano un impegno nel pluralismo politico, e ha un ampio seguito popolare. La mossa della chiusura annunciata è bizzarra e inesplicabile”. La Efj ha chiesto ai suoi affiliati in tutta Europa di mandare messaggi di solidarietà affinché la stazione resti aperta. La proprietà della radio, una compagnia privata, sta affrontando una ristrutturazione a livello azionario, e potrebbe essere costretta a cedere l’emittente: agli attuali editori non piace però l’idea di passare radio Flash a un nuovo proprietario, e stanno quindi pensando alla chiusura. “Ci sono svariate opzioni che stiamo considerando – ha concluso White -. Non ultima quella di creare una cooperativa in cui la forza lavoro possa giocare un ruolo di primo piano. Ma la priorità è quella di far restare aperta la stazione radio: è un patrimonio troppo grande perché possa essere sprecato per ragioni tecniche o burocratiche”.