Berlusconi avrà tanti difetti ma gli va riconosciuto il pregio della chiarezza sino ai limiti della brutalità. Il mini programma elettorale pubblicato oggi dal "Giornale" oltre a ripetere stancatamente tutti i vecchi slogan del passato annuncia il proposito di colpire al cuore ruolo e funzione dei poteri di controllo: giustizia e informazione.
E' il preannuncio di una sorta di repubblica presidenziale a reti unificate. In particolare viene annunciata una nuova legge sulle intercettazioni che non solo escluderà tutti i reati finanziari, la corruzione, la concussione, tutti i grandi illeciti che non siano direttamente collegati a mafia e terrorismo, ma addirittura si prospettano cinque anni di galera per chi dovesse diffondere le notizie e due milioni di euro per gli editori. Per quanto ci riguarda non avevamo votato neppure la legge presentata dal centrosinistra ma l'ipotesi prospettata va bene al di la di quella proposta e si preannuncia come una vera e propria museruola che avrà il compito di zittire tutti quegli editori e tutti quei cronisti che dovessero avere ancora la voglia di mettere il naso nei troppi misteri italiani irrisolti. Contro la proposta Mastella si fecero sentire tutte le associazioni professionali a cominciare dalla FNSI e dall'Ordine dei giornalisti, e quasi tutti i direttori dei giornali di destra pubblicarono indignati proclami. Ci auguriamo che il preannuncio berlusconiano sia preso sul serio (da magistrati, giornalisti e cittadini) prima che sia troppo tardi.