Il Coordinamento giornalisti precari e freelance e la Commissione regionale lavoro autonomo dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia hanno rivolto una lettera aperta ai parlamentari e alle parlamentari della regione con l'appello a «intervenire con urgenza sui problemi dei giornalisti autonomi e precari e dell'emergenza informazione».
Fra le urgenze citate dai rappresentanti regionali dei giornalisti lavoratori autonomi: politiche contro la precarizzazione e per il lavoro regolare, attuazione delle leggi sull'equo compenso, contrasto alle querele bavaglio, sostegni al reddito dei lavoratori autonomi, riforma dell'Ordine professionale.
Alla lettera – a firma di Maurizio Bekar e Lorenzo Mansutti, co-responsabili dei due organismi – è allegata la memoria approvata il 29 luglio scorso dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, rivolta a governo e parlamento, con le varie richieste e proposte sul tema (qui il documento integrale).
«Oggi in Italia – si legge nella missiva – la maggioranza dei giornalisti in attività non hanno contratti da dipendenti. Ma, per loro, la definizione di "autonomi" spesso cela una sostanza di ruoli da dipendenti non riconosciuti e coincide quasi sempre con incarichi pesantemente sottopagati, senza diritti, senza certezze e senza prospettive professionali e di vita. Tale situazione è stata denunciata innumerevoli volte dagli stessi autonomi, dagli organismi sindacali e di categoria e dalla Commissione lavoro autonomo tramite prese di posizione pubbliche, documenti e memorie rivolte al parlamento, e al presente e ai passati governi».
«I giornalisti non-dipendenti subiscono oramai da troppi anni condizioni di lavoro inaccettabili, in un contesto generale che non è esagerato definire di "emergenza informazione"», incalzano Bekar e Mansutti. «Per queste ragioni – concludono – ci rivolgiamo anche a voi, parlamentari del Friuli Venezia Giulia, rivolgendovi un appello ad intervenire, nell'ambito delle vostre competenze istituzionali, nonché di rappresentanti dei cittadini, per attuare o sollecitare provvedimenti urgenti di parlamento e governo».